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    Il pappagallo coinvolto in un caso di omicidio negli Stati Uniti

    Un esemplare di pappagallo cenerino africano. Credit: Reuters

    Una donna statunitense è stata condannata per l'omicidio del marito, padrone di un cenerino africano che aveva memorizzato le parole della vittima prima di morire

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 20 Lug. 2017 alle 14:04 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:44

    Il 20 luglio 2017 la cittadina statunitense Glenna Duram è stata condannata in primo grado per l’omicidio del marito da una giuria nello stato americano del Michigan, in un caso che – del tutto inaspettatamente – ha coinvolto anche il pappagallo della vittima.

    A maggio del 2015 il 46enne Martin Duram è stato ucciso con cinque colpi di pistola dalla moglie 49enne, che poi ha puntato la pistola verso di sé e provare a togliersi la vita.

    Glenna Duram si è ferita alla testa ma è sopravvissuta, ma è stata accusata dell’omicidio del marito. Secondo gli investigatori, la donna ha sparato a Martin di fronte al pappagallo di quest’ultimo.

    L’ex moglie di Martin Duram, Christina Keller, che si è presa cura del pappagallo dalla morte del suo padrone, ha detto infatti che dopo l’omicidio l’animale ha ripetuto la frase: “Non sparare”, imitando la voce dell’uomo – nella frase era presente anche una parolaccia che è stata omessa.

    Come riporta la Bbc, il pappagallo non è stato utilizzato come prova durante il processo, anche se inizialmente gli avvocati avevano ventilato questa possibilità.

    I genitori della vittima, tuttavia, concordano sul fatto che l’uccello possa aver sentito la coppia litigare e abbia ripetuto le loro ultime parole.

    L’animale in questione si chiama Bud ed è un pappagallo cenerino africano di medie dimensioni appartenente alla famiglia Psittacidae.

    La pena di Glenna Duram sarà stabilita dai giudici ad agosto 2017.

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