È possibile vedersi recapitare nella cassetta della posta una multa per eccesso di velocità da quasi 20mila euro? Sì, se passi sfrecciando a gran velocità davanti agli autovelox per ben 125 volte.
È successo a un cittadino francese, che è riuscito a prendersi gioco dei tanto odiati dispositivi per il controllo della velocità disseminati per le strade di Francia, prima di essere incastrato dalle forze dell’ordine. Una provocazione che, però, l’uomo pagherà decisamente cara, ora che la gendarmerie è riuscita a stanarlo.
In sella alla sua moto, l’uomo accelerava volontariamente ogni volta che si trovava a passare davanti a un autovelox. E che fosse in atto una vera e propria sfida alle forze dell’ordine francesi è stato evidente nel momento in cui la gendarmerie ha iniziato a notare che, con serialità, l’uomo aumentava la velocità proprio nell’atto di superare il rilevatore, ma in più nascondeva la targa in modo da non essere identificato.
Il dettaglio che, però, ha fatto accanire ancora di più la gendarmerie nella ricerca del “furbetto” era il gesto che l’uomo faceva nell’attimo esatto in cui passava davanti alla fotocamera dell’autovelox. Infatti, le foto scattate dal dispositivo per il controllo della veloctà ritraevano il motociclista misterioso intento ad alzare il dito medio.
Per ben sette mesi la polizia francese ha cercato di rintracciare il centauro, senza riuscire mai a beccarlo. L'”amante dei radar”, così è stato ribattezzato dalla polizia stessa il motociclista francese, è stato individuato grazie ai confronti delle fotografie scattate dai diversi rilevatori. Ma non solo, le forze dell’ordine hanno proceduto ad analizzare anche le celle agganciate dal cellulare dell’uomo, nel momento esatto in cui le infrazioni venivano commesse.
L’uomo ha collezionato le 125 multe nel giro di sette mesi, tra giugno 2017 e gennaio 2018, che dovrà ovviamente saldare. Quasi 20mila euro per una bravata, a cui si somma la sospensione della patente per un anno intero. A dare la notizia del suo arresto è stato il dipartimento di Tarn-et-Garonne, nell’Occitania, dove il centauro risiede.