“Dismaland Calais… sta arrivando. Tutto il legno e gli infissi di Dismaland sono stati inviati al Jungle, il campo rifugiati vicino a Calais, per costruire strutture per i migranti”.
È con irriverenza, nello stile del suo parco a tema Dismaland, aperto e chiuso definitivamente in poco più di un mese, che l’artista britannico Banksy annuncia che la struttura verrà smantellata per una nobile causa.
Ancora una volta l’ideatore del parco e writer più famoso al mondo vuole scuotere il suo pubblico, unendo il tema dei migranti a quello del divertimento.
Come all’interno di Dismaland alcune “attrazioni” – che in realtà erano installazioni di artisti moderni – richiamavano il tema degli sbarchi e della morte di centinaia di migranti, così, nella pagina principale del suo sito, ha tenuto a sottolineare che per il campo profughi “non sono disponibili biglietti”.
L’atmosfera di Dismaland e il suo continuo accostare argomenti tragici al tema della ricerca malata del divertimento, sembrano sopravvivere al parco stesso.
Dismaland, il “regno tetro”, ha chiuso dopo cinque settimane con un incasso di oltre 20 milioni di sterline distribuito tra economia locale e guadagni diretti del parco e 150mila visitatori da tutto il mondo, superando ogni aspettativa. Ogni giornata di apertura è terminata con un sold out, per un totale di 4mila visitatori al giorno.
Alla cittadina di Weston-super-Mare, scelta dall’artista come sede del parco, i gestori di alberghi e strutture per turisti hanno registrato notevoli incrementi negli incassi: “La gente ci ha chiamato in continuazione per le prenotazioni. Una cosa mai successa prima. I turisti arrivavano da Hong Kong, America, Austria, Canada…”, ha spiegato Wayne Entwhistle, il direttore dell’hotel Grand Atlantic che si affaccia sull’entrata di Dismaland.
Venerdì 25 settembre, come cerimonia di chiusura, il parco ha ospitato un concerto che ha visto tra le altre band, quella delle Pussy Riot, il gruppo di femministe che spesso manifestano a petto nudo per lo sviluppo della democrazia, che per la prima volta suonavano dal vivo in Inghilterra e si cimentavano in una finta contestazione.
Per la festa finale, Banksy ha chiesto ai visitatori di indossare una maschera, pena l’esclusione dall’evento, forse per poter assistere si persona alle celebrazioni finali senza esporre il suo volto.
Ora Banksy con un fotomontaggio pubblicato sulla homepage del suo sito ha trasferito il castello di Cenerentola in fiamme, una delle strutture più grandi del parco, direttamente tra le tende dei migranti francesi di Calais, una cittadina al nord della Francia, che ospita un campo profughi con più di 5mila persone.
Nessuna nuova apertura in vista per il “parco per le famiglie inadatto ai bambini”, però. Dismaland verrà smantellato del tutto grazie a lavori che dureranno circa tre settimane.
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