Il 12 settembre 2018 il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha tenuto un discorso sullo stato dell’Unione, definendola “un progetto di pace” che deve essere perfezionato nel tempo.
“Diciamo sì al patriottismo, ma diciamo no al nazionalismo che cerca colpevoli anziché cercare soluzioni. L’Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza, non sarà mai una fortezza che volta le spalle al mondo”.
No al nazionalismo
“È necessario rispettare l’Unione europea. Non ricorriamo ad un nazionalismo che cerca capri espiatori e cerca di distruggerli invece di farci coesistere in modo migliore”, ha affermato Jean-Claude Juncker nel corso del suo discorso.
“Non penso che siamo alla vigilia di una catastrofe come quella della prima guerra mondiale, tuttavia dobbiamo ricordarci di essere felici perché viviamo in un continente di pace grazie all’Unione europea: per questo dobbiamo rispettarla meglio, difendere il nostro modo di essere e di vivere”, ha continuato il presidente della Commissione.
“Sì al patriottismo che non è rivolto contro gli altri, no al nazionalismo che respinge e detesta gli altri, che distrugge, cerchiamo invece soluzioni che ci permettano vivere insieme. Mai più la guerra, dicevano i nostri ‘padri fondatori’, ciò per noi è un faro, dobbiamo essere vigili”.
Immigrazione
“È impossibile ogni volta che arriva un’imbarcazione elaborare soluzioni ad hoc. Le soluzioni ad hoc non bastano più. Abbiamo bisogno di maggiore solidarietà nel presente e nel futuro e deve essere una solidarietà duratura”, ha affermato il presidente.
“Dobbiamo aprire delle vie di migrazione legale per l’Europa, abbiamo bisogno di migranti qualificati. Le proposte della Commissione ci sono da tempo, vi invito a utilizzarle”.
“Oggi propongo un rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea fino a 10 mila unità da qui al 2020 ed un’agenzia europea per l’asilo”.
Il presidente auspica che si arrivi ad impiegare oltre 10mila guardie di frontiera in più ai confini esterni entro il 2020.
Le sanzioni a tutela dello stato di diritto e l’Ungheria
Per quanto riguarda le sanzioni imponibili agli Stati membri, Juncker ha dichiarato che “vanno applicate dove lo stato di diritto è in pericolo”.
Il Parlamento europeo il 12 settembre ha votato a favore dell’applicazione nei confronti dell’Ungheria delle sanzioni contenute nell’articolo 7 del Trattato di Lisbona, detta anche “opzione nucleare”.
I rapporti con l’Africa
Il presidente della Commissione ha affermato l’importanza per l’Unione di dar vita ad un rapporto più solido con il continente africano che tenga in maggiore considerazione la cooperazione.
“Secondo le nostre previsioni questa alleanza contribuirebbe a creare fino a 10 milioni di posti di lavoro in Africa solo nei prossimi 5 anni. Occorre anche trasformare i numerosi accordi commerciali tra l’Ue e l’Africa in un accordo intercontinentale di libero scambio”.
Il progetto dell’Ue stabilisce la creazione di una collaborazione strategica a cui dovrebbero prendere parte 105mila tra studenti e docenti universitari con il programma Erasmus+ entro il 2027 e una formazione professionale per altri 750mila entro il 2020.
L’Ue prevede anche di investire in Africa nel settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture di trasporto.
Norme contro la propaganda terrorista in rete
“La Commissione europea propone oggi nuove norme per eliminare la propaganda terroristica dal web entro un’ora, ossia entro il lasso di tempo decisivo in cui possono essere prodotti i danni più gravi”, ha affermato il presidente Ue.
“Per chi non si adegua sono previste sanzioni fino al 4 per cento del fatturato. Ogni piattaforma internet, da YouTube a Facebook, sarà quindi soggetta a regole chiare per impedire che i suoi servizi siano utilizzati per diffondere contenuti terroristici e allo stesso tempo ci saranno forti salvaguardie per proteggere la libertà di espressione e garantire che siano colpiti esclusivamente i contenuti terroristici”.
Regole sul finanziamento dei partiti
Nel suo discorso, Juncker ha promesso la modifica del regolamento sul finanziamento dei partiti e l’implementazione di altre misure per garantire che le notizie siano “libere e regolari”.
Saranno infatti imposte delle sanzioni pecuniarie pari al 5 per cento del bilancio annuale del partito o della fondazione politica per punire le violazioni della privacy legate a tentativi deliberati di influenzare l’esito delle elezioni europee.
Ora legale
Il presidente della Commissione ha anche annunciato la proposta per l’abolizione dell’ora legale.
“Gli europei nel 2019 non ci applaudiranno se due volte l’anno sulla base delle norme europee dobbiamo cambiare l’ora. Il cambiamento dell’ora deve essere eliminato”, ha spiegato Juncker.
“Gli Stati membri devono decidere loro stessi se i loro cittadini devono vivere con l’ora legale o l’ora solare. Mi aspetto che il Parlamento e il Consiglio lo riconoscano e facciano in modo che ci siano soluzioni regionali conformi al mercato unico”, ha spiegato il presidente.
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