Il primo settembre, il re di Norvegia Harald V, 79 anni di cui venticinque trascorsi sul trono, ha tenuto un discorso pubblico dal giardino del palazzo reale di Oslo, davanti a un migliaio di ospiti. Il suo è stato un discorso appassionato, emozionante e soprattutto lontano da quelli stereotipati che solitamente molti reali pronunciano dinanzi ai propri sudditi.
Harald ha toccato i temi più scottanti come i diritti degli omosessuali, la questione sui migranti e le politiche di accoglienza, nonché il rispetto per le altre religioni. Un discorso, il suo, diffuso su YouTube che fino a oggi ha totalizzato oltre tre milioni di condivisioni e che s’inserisce in un contesto particolare per una nazione dove i casi di intolleranza e razzismo verso i migranti non sono mancati.
Nel suo discorso, re Harald ha esortato a Norvegia ad abbracciare i principi di “fiducia, solidarietà e generosità”, soprattutto in virtù del nuovo corso politico intrapreso dalla nazione a partire dal 2013, con l’insediamento al governo di una coalizione di centro-destra che ha posto così fine a otto anni di governo del partito laburista.
Guidata da Erna Solberg, la coalizione è composta dal partito conservatore e dal partito del progresso (anti-immigrazione) che ha già messo in guardia su una possibile islamizzazione della società norvegese.
Nel 2015 sono stati circa 30mila i migranti che hanno fatto richiesta d’asilo in Norvegia, mentre lo scorso gennaio il paese è stato molto criticato per aver tentato di deportare molti richiedenti asilo siriani in Russia. Il mese scorso, inoltre, il governo aveva presentato un piano per costruire una recinzione lungo il confine con la Russia e dissuadere così i rifugiati a entrare, secondo quanto riportato da Reuters.
Inoltre, occorre sottolineare come la Norvegia è una monarchia costituzionale pertanto il re non ha alcun potere, ma possiede solo un ruolo di rappresentanza e simbolico nelle cerimonie ufficiali.
Qui i punti cruciali del discorso di Harald V.
“Sono norvegesi le ragazze che amano altre ragazze, i ragazzi che amano altri ragazzi, e le ragazze e i ragazzi che si amano tra loro. I norvegesi credono in Dio, in Allah, in tutto o in nulla. I norvegesi siete voi. I norvegesi siamo noi, la Norvegia è unita, è una, alla Norvegia appartengono tutti gli esseri umani che ci vivono per quanto diversi tra loro possano essere“.
Per quanto concerne la questione sui migranti, il monarca si è pronunciato in questo modo. “I norvegesi vengono dal nord della Norvegia, dalla Norvegia centrale, dal sud della Norvegia e da tutte le altre regioni. Sono norvegesi anche coloro che sono venuti dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Polonia, dalla Svezia, dalla Somalia e dalla Siria. I miei nonni vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra centodieci anni fa. Non è sempre facile dire da dove veniamo e di che nazionalità siamo. La casa è il luogo dove batte il nostro cuore, e non sempre può essere confinata all’interno delle frontiere nazionali“.
Harald V ha infine parlato dell’importanza di adattarsi e di accettarsi a vicenda, delle necessità di avere cura gli uni degli altri, dei valori della fiducia, della comunità e della generosità di un solo popolo. Alla fine ha parlato anche la regina Sonja citando l’importanza dell’istruzione e del continuare a vivere nella libertà.
(Qui il video)