Il Nyos è un piccolo lago del Camerun. Non è però per il suo suggestivo panorama di origine vulcanica che esso è ricordato da tutti. Nel 1986, il agosto, esso fu un protagonista di un episodio tanto tragico quanto insolito, un eruzione limnica.
Con questo termine si intende l’eruzione di diossido di carbonio dalle acque più profonde di un lago vulcanico, potenzialmente in grado di uccidere tutte le persone e gli animali presenti nei dintorni.
Fu esattamente questo ciò che accadde alla valle di questo lago la notte del 21 agosto 1986, quando una nube di CO2 colpì l’area causando la morte di oltre 1.700 persone e di oltre 3.500 capi di bestiame nel sonno.
Le persone sopravvissute rimasero shockate dall’accaduto. Uno di loro, Joseph Nkwain, ha raccontato che si svegliò in uno stato di incoscienza, senza riuscire a parlare, circondato da un odore tremendo.
Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come
Quando le autorità si recarono sul luogo per indagare non avevano inizialmente idea di cosa si potesse trattare, e in un primo momento pensarono a un’improvvisa eruzione di gas sulfurei dovuta all’attività vulcanica nella zona. Più tardi si capì che la tragedia era stata causata da un’eruzione limnica, causata probabilmente da una frana.
Il Camerun aveva già avuto a che fare con un fenomeno di questo tipo, nel lago Monoun nel 1984, ma il fenomeno causò danni ben più ridotti in tale occasione, uccidendo “solamente” 37 persone.
A favorire il raro fenomeno nel lago Nyos ci fu anche il fatto che tale specchio d’acqua è interessato dal fenomeno della meromissi. Questa condizione fisica è caratterizzata dalla mancanza di rimescolamento tra le acque di superficie e quelle del fondale, creando di fatto due laghi differenti sovrapposti con diverse condizioni fisiche e chimiche.
Negli anni successivi alla tragedia, il governo camerunese decise di evacuare tutta la zona nei dintorni del lago Nyos e nel 2001 ha installato un sistema per favorire il degassamento del lago.