Si era allontanato da casa in piena notte con una pistola giocattolo, ed è stato ucciso a colpi da arma da fuoco da alcuni poliziotti.
È la tragedia che ha colpito, in Svezia, un ragazzo di 20 anni affetto da autismo e sindrome di down. Eric Torrell, questo il suo nome, nel cuore della notte si era allontanato dalla sua abitazione di Stoccolma.
Erano circa le 4 del mattino, ed Eric si aggirava per il quartiere con in mano una pistola giocattolo. Avvistato da alcuni agenti, è stato scambiato per un malvivente.
“Agiva in modo minaccioso”, ha detto un poliziotto a un quotidiano svedese. Gli agenti erano convinti che quella pistola giocattolo fosse in realtà una mitragliatrice, e hanno crivellato Eric di colpi, uccidendolo.
La madre, disperata, ha detto che il ragazzo aveva “l’età mentale di un bambino di 3 anni e non poteva fare male a nessuno”.
La polizia di Stoccolma ha avviato un’indagine interna; gli agenti che hanno sparato rischiano ovviamente anche un’incriminazione.
Il padre di Eric ha raccontato quanto accaduto: “Mi sono svegliato perché Eric non c’era. Sono uscito e ho provato a cercarlo. Poi ho visto le auto della polizia sulla strada. Tre poliziotti gli hanno sparato allo stomaco”.
La madre ha chiarito come la pistola giocattolo fosse in casa da qualche anno, ma non fosse mai stata utilizzata dal figlio.
Il caso sta suscitando polemiche in Svezia sul modo in cui agisce la polizia, e sulla possibilità che una persona possa essere crivellata di colpi per il semplice sospetto che stia maneggiando un’arma da fuoco.
Il tutto, ovviamente, è acuito dalle condizioni del 20enne, autistico e affetto da sindrome di down. I genitori hanno fatto sapere che andranno avanti per fare chiarezza su quanto accaduto e ottenere giustizia.
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