Per la prima volta nella storia, le donne in Arabia Saudita possono registrarsi per votare e candidarsi alle elezioni municipali previste per il 12 dicembre 2015.
I funzionari del regno lo hanno descritto come un “passo decisivo verso una società fondata sulla partecipazione”, ma le organizzazioni per i diritti umani, nonostante lo reputino un buon inizio, sostengono che non si possa ancora parlare di parità di genere in Arabia Saudita.
Le elezioni sono un evento raro nel Paese, governato dalla monarchia assoluta del re Salman, salito al potere dopo la morte del re Abdullah lo scorso 23 gennaio.
Le prime elezioni municipali si sono tenute nel 2005 e le seconde nel 2011, due anni in ritardo rispetto alla data prevista. Nel settembre del 2011, il re Abdullah aveva annunciato che avrebbe concesso anche alle donne il diritto al voto e alla candidatura per le elezioni del 2015.
In seguito alla sua morte, si temeva che la decisione di concedere il voto alla donne sarebbe stata revocata dal suo successore, il re Salman, di gran lunga più conservatore rispetto a re Abdullah. Ma l’estensione del diritto al voto è stata confermata. Nelle città sacre di Mecca e Medina, la registrazione ha aperto il 23 agosto, una settimana prima del resto del Paese. Finora circa 70 donne si sono candidate alle elezioni di dicembre.
“Poter votare è come un sogno per noi,” ha detto Jamal al-Saadi al quotidiano in lingua inglese Saudi Gazette. “Permetterà a noi donne di poter finalmente dire la nostra all’interno del processo decisionale”.
Rimangono tuttavia alcuni ostacoli da superare. Per potersi registrare al voto, per esempio, le donne saudite hanno bisogno di un documento d’identità valido, e non tutte lo hanno. Nonostante possano registrarsi per ottenerlo senza il permesso di un uomo, sono obbligate a rispettare alcuni divieti sulla libertà di circolazione e non sono autorizzate a guidare. Inoltre l’eventuale opposizione da parte di membri maschili della famiglia potrebbe causare ulteriori problemi.
Secondo quanto riportato da Human Rights Watch, questo mese il ministero degli Affari Sociali avrebbe sospeso i corsi di formazione per le elezioni organizzati dalla Baladi Initiative, un’iniziativa di alcune donne che premono per un ruolo maggiore delle donne all’interno della società saudita. Il ministero sostiene di aver chiuso i seminari per problemi di licenza, ma secondo l’organizzazione la chiusura sarebbe un tentativo di ostacolare le attività volte a rendere le donne più indipendenti ed emancipate.