La compagnia di telecomunicazioni statunitense
AT&T ha svolto un sondaggio piuttosto originale tra più di duemila
cittadini americani a marzo 2016, cercando di valutare molto concretamente quanto fosse
forte la loro dipendenza per il web.
In particolare, gli interrogati sono stati messi di fronte a
dubbi amletici riguardanti l’obbligo di scegliere tra la possibilità di
accedere a una connessione e molte altre alternative spesso altrettanto
invitanti.
I risultati sono stati piuttosto sorprendenti e hanno
confermato una dipendenza per la rete che probabilmente non ci si attendeva arrivasse
a livelli così alti.
Alcuni esempi: di fronte alla scelta tra perdere la vista
da un occhio e rinunciare per tutta la vita a Internet, ben il 40 per cento
degli intervistati ha scelto di rimanere parzialmente cieco.
Il 30.1 per cento
rinuncerebbe senza troppi rimpianti a un dito, e il 16.9 per cento addirittura
a ogni interazione umana. Nessuna gara poi con il cioccolato: l’87 per cento di
chi ha risposto al sondaggio lo abbandonerebbe per tutta la vita se dovesse
barattarlo con l’accesso alla rete.
(Credit per tutte le immagini: AT&T)
I sondaggisti di AT&T si sono spinti anche oltre queste
domande già piuttosto insidiose, interrogando i cittadini su questioni che
risulterebbero interessanti a uno studioso della morale contemporanea: di fronte
all’obbligo di scegliere tra rinunciare per sempre a internet e salvare la vita
di uno sconosciuto, solo il 44.7 per cento si sacrificherebbe e eviterebbe la
morte al malcapitato.
Anche per quanto riguarda benefici personali, l’amore per internet sembra invincibile: solo il 15,9 per cento sceglierebbe di vivere in eterno senza però per l’eternità avere accesso alla rete.
Infine, la situazione non sembra migliorare per questioni più
ampie che riguardano tutto il pianeta: il 20 per cento si sacrificherebbe per
mettere fine alla fame nel mondo, mentre il 35,6 per cento sarebbe così
generoso da farlo per trovare una cura per il cancro.
L’unico dato forse confortante rispetto alla forza delle
relazioni umane sta nella domanda riguardante la possibilità di rinunciare al
proprio partner sentimentale, che ha dato risultati variabili a seconda delle
fasce d’età, ma sempre attestandosi tra il 17 e il 3 per cento.