La sparatoria nella sede di un’agenzia statale di servizi sociali a San Bernardino, in California, con il suo bilancio di almeno 14 morti e 17 feriti, è l’ultima di una serie di azioni violente che hanno scosso gli Stati Uniti negli ultimi anni.
Dalla sparatoria al liceo Columbine di Littleton del 1999 a oggi. Dieci sparatorie che hanno scosso l’America:
– Colorado Springs, 27 novembre 2015. Robert Lewis Dean, 57 anni, fa irruzione in una clinica abortiva dell’organizzazione no-profit Planned Parenthood a Colorado Springs, in Colorado. Il bilancio della sparatoria è di tre morti e nove feriti. Barricato nel centro per quasi cinque ore, l‘aggressore si è arreso soltanto dopo uno scontro a fuoco con la polizia. L’uomo era entrato nella struttura sanitaria e aveva preso in ostaggio tutti coloro che si trovavano all’interno.
– Oregon, 1 ottobre 2015. Chris Harper Mercer, 26 anni, entra nell’Umpqua Community College di Roseberg, nel sudovest dell’Oregon, e spara facendo dieci vittime e diversi feriti, di cui tre gravi. Il padre di una delle persone ferite ha dichiarato che, prima di esplodere i colpi, Mercer avrebbe chiesto alla vittime la religione di appartenenza. Il giovane è stato ucciso dalla polizia.
– Virginia, 25 agosto 2015. Vester Lee Flanagan II, un ex impiegato della stazione televisiva locale di Roanoke, uccide in diretta tv una giornalista 24enne e un cameramen di 27 anni, mentre stanno intervistando una donna nella cittadina di Moneta, in Virginia. L’uomo, inseguito dalla polizia fino all’ingresso dell’autostrada, si uccide ore dopo la sparatoria.
– Charleston, Carolina del Sud, 17 giugno 2015. Dylann Roof entra in una chiesa metodista di Charleston, una delle più antiche della comunità afroamericana nel sud degli Stati Uniti, durante una seduta di studi sulle Sacre Scritture. Il ragazzo, 21anni, uccide nove persone, sei donne e tre uomini. Tra questi c’è Clementa Pinckney, pastore della chiesa e senatore del partito democratico. Roof, che è rimasto nella sala con le sue vittime per quasi un’ora prima di sparare, avrebbe agito per motivi razzisti. Arrestato dalla polizia il giorno successivo al fatto, il 18 giugno 2015, il 21enne è in attesa di processo.
Il grafico mostra le stragi compiute con armi da fuoco negli Stati Uniti tra il 1999 e il 2015
– Colorado, 20 luglio 2012. La sparatoria avviene in un cinema di Aurora, sobborgo di Denver, mentre viene proiettata la prima del film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. James Holmes, studente 24enne di neuroscienze, spara all’interno della sala uccidendo 12 persone e facendo 70 feriti. Il giovane, condannato all’ergastolo il 26 agosto del 2015, prima della sparatoria ha gridato “Sono Joker” riferendosi a uno dei personaggi della saga di Batman.
– Texas, 5 novembre 2009. Lo scenario è quello della base militare di Fort Hood, in Texas. Lo psichiatra e maggiore dell’esercito statunitense, Nidal Malik Hasan, entra nella struttura militare e spara, lasciando a terra 13 morti e 32 feriti. L’uomo è stato condannato a morte.
– New York, 3 aprile 2009. Un immigrato vietnamita apre il fuoco in un centro per l’immigrazione di Binghamton, a New York, durante un corso per ottenere la cittadinanza statunitense. Jiverly Wong, 42 anni, uccide 13 persone e ne ferisce quattro, prima di suicidarsi.
– Virginia, 16 aprile 2007. A Blacksburg, il 23enne Seung-Hui Cho irrompe armato nel campus universitario del Virginia Polytechnic Institute. Il bilancio della sparatoria è di 32 vittime. Seung-Hui Cho si suicida dopo aver compiuto il massacro.
– Columbine, Colorado, 20 aprile 1999. Due studenti, Dylan Klehold ed Eric Harris, fanno irruzione nel liceo Columbine di Littleton, in Colorado. Pesantemente armati, i due giovani, rispettivamente di 17 e 18 anni, sparano all’impazzata facendo 12 vittime tra studenti e insegnati e ferendo più di 20 persone. Klehold e Harris si sono suicidati dopo la sparatoria.