Dall’altra parte del mondo, Alessandro Di Battista lancia il suo (solito) messaggio di analisi geopolitica. Stavolta, anzi, come sempre è un messaggio destinato a far discutere: in politica estera Donald Trump si sta mostrando il miglior presidente della storia degli Stati Uniti.
Il tutto poche ore dopo l’altrettanto chiaro messaggio lanciato da un altro big del Movimento 5 stelle, il presidente della Camera Roberto Fico, che, sottolineando l’importanza di firmare il Global Compact, il patto Onu sull’immigrazione, ha tuonato: “Bisogna prendere le distanze della politiche di Donald Trump sugli esteri e in tema di immigrazione”.
Di tutt’altro avviso Alessandro Di Battista che ha sottolineato, in un messaggio su Facebook, come “in politica estera Trump si sta comportando – ad oggi – meglio di tutti i presidenti USA precedenti, incluso quel golpista di Obama”.
Poi ha raccontato di aver parlato a lungo, a Tegucigalpa con Manuel Zelaya, ex-Presidente dell’Honduras “buttato giù con un colpo di Stato avallato da Obama e dalla Clinton”.
E “la Clinton avrebbe voluto far fare ad Assad la stessa fine di Gheddafi e la Siria vivrebbe ancor più morte e distruzione di quella che ha vissuto in questi ultimi anni”.
Il ritiro delle truppe dalla Siria e di parecchi uomini dall’Afghanistan, per Di Battista, “è un’ottima notizia”. Certo – sottolinea – “in Siria esiste anche la questione curda ed è una questione delicatissima e se le Nazioni Unite si svegliassero se ne dovrebbero occupare immediatamente”.
I curdi, secondo l’esponente del Movimento 5 stelle – “hanno il diritto di vivere in un loro Stato sovrano”. Ad ogni modo oggi “l’Italia ha una splendida occasione: quella di smetterla per la prima volta nella sua storia recente di essere più realista del Re”.
Per Di Battista “occorre iniziare al più presto il ritiro del nostro continente dall’Afghanistan. Ci sono missioni fondamentali come quella in Libano e ci sono missioni da chiudere proprio come quella in Afghanistan costata la vita a valorosissimi soldati italiani, a migliaia di civili afghani e costata, oltretutto, svariati miliardi di euro ai contribuenti italiani”.
Poi, visto che si trova in America Latina, Di Battista ripete il suo leit motiv preferito, ributtando un occhio verso nord. Verso il muro che divide il Messico dagli Usa: “Trump – per ora e su questo punto – sta andando contro parecchi poteri forti USA. Andrebbe riconosciuto senza i paraocchi delle ideologie. P.S. Anche gran parte del muro con il Messico l’hanno fatto i democratici!”.
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