Con l’espressione depressione post-partum si indica un disturbo dell’umore che colpisce dal 7 al 12 per cento delle donne nel periodo immediatamente successivo al parto con diversi livelli di gravità.
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A causa di questo disturbo le neomamme si sentono tristi senza motivo, irritabili, facilmente portate al pianto. Ma soprattutto non si sentono all’altezza di fronte agli impegni che le attendono. Inoltre, un sentimento ricorrente tra le donne che si trovano a dover affrontare questo problema è la vergogna mista a senso di colpa.
Proprio per affrontare e abbattere queste sensazioni comuni a chi vive una depressione post-partum, una donna di nome Kathy DiVincenzo, ha deciso di postare su Facebook un collage di due foto che rappresentano cosa vuol dire soffrire di questo disturbo.
Kathy ha provato questa esperienza sulla sua pelle e ha deciso di condividere la sua esperienza per far comprendere alle donne che soffrono di depressione post-partum che non sono sole e che non hanno nulla di cui vergognarsi.
“La verità è che entrambe queste foto rappresentano la mia vita a seconda della giornata. Ma mi sentirei a mio agio solo a condividere una di queste realtà e questo è un problema”, scrive Kathy nel suo post.
Infatti se un’immagine mostra la mamma vestita e sorridente con i suoi figli nella loro casa pulita, l’altra mostra la donna stanca e infelice in una casa disordinata, con lo sguardo fisso e assente.
“La sola cosa più estenuante di vivere in queste condizioni è fingere quotidianamente che non sia così. Lavoro il doppio per nascondere questa realtà da voi perché ho paura di mettervi a disagio. Sono spaventata all’idea che mi crediate debole, pazza, una cattiva madre o un altro milione di cose che la mia mente mi dice e so che non sono la sola ad avere questi pensieri”.
“Dobbiamo smettere di supporre che il post parto sia sempre euforico, perché per una donna su sette non lo è”, continua Kathy. “Abbiamo bisogno di cominciare a chiedere ai nuovi genitori come si sentono in modo più profondo rispetto al normale. ‘Come stai?’ – che fa venire il latte alle ginocchia – fa rispondere in automatico ‘tutto benissimo!’. Abbiamo bisogno di conoscere i segni, sintomi, fattori di rischio e piani di supporto per le condizioni della depressione post partum”.
Infine Kathy ringrazia la sua amica Danielle Fantis, una fotografa che ha avuto la sua stessa esperienza e che l’ha incoraggiata a condividere le foto.
“Nel caso in cui nessuno ve l’abbia detto”, scrive Kathy rivolgendosi alle donne che leggono, “state facendo un lavoro meraviglioso. Siete amate e siete utili. Non siete sole”.
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