Dennis Hof, 72enne proprietario di alcuni bordelli in Nevada e morto durante la campagna elettorale, è stato eletto con una maggioranza schiacciante all’assemblea legislativa dello Stato.
Nonostante fosse deceduto da due settimane, il partito Repubblicano per cui era candidato ha deciso di non ritirarlo dalla corsa per il seggio temendo di perdere la sfida contro la contendente democratica.
“È un po’ come Mosè: non ce l’ha fatta ad arrivare alla terra promessa con noi, ma speriamo vegli dall’aldilà”, ha ha detto Chuck Muth, a capo della sua campagna elettorale.
Hof è stato trovato senza vita in uno dei suoi bordelli, il “Love Ranch”, il 16 ottobre 2018 dopo aver festeggiato per tutto il weekend il suo 72esimo compleanno.
Le cause della morte sono ancora da accertare, ma il “Trump di Pahramp”, come si definiva Hof riferendosi alla cittadina dove risiedeva, aveva passato la notte con una escort.
Un personaggio discusso, che in passato aveva avuto a che fare diverse volte con la legge. Una ventina di anni fa era stato accusato da un vice sceriffo di averlo minacciato di morte, dopo aver scoperto che Hof organizzava un giro di prostituzione clandestino.
Nel 2016 poi una donna che aveva lavorato per lui lo accusò di stupro, violenza sessuale e di aver avuto rapporti sessuali non protetti senza il consenso del partner. Le accuse però non ebbero seguito perché la denuncia era arrivata troppo tempo dopo i fatti contestati.
Star dei reality show, autore del memoir “Memorie di un magnaccia”, proprietario del Moonlite Bunny Ranch e trumpiano di ferro, nelle primarie di partito aveva sconfitto un politico di lungo corso e si apprestava a conquistare senza troppi problemi il seggio nel parlamentino del Nevada.
E i pronostici sono stati in effetti rispettati: Hof ha vinto con il 63 per cento delle preferenze, circa 7mila voti in più della candidata democratica Lesia Romanov, una dirigente scolastica di 32 anni.
Gli elettori lo hanno votato in massa nonostante in molti seggi i funzionari si fossero premurati di notificare, con un avviso, che “il seguente candidato al 36esimo distretto per l’Assemblea legislativa dello stato del Nevada è deceduto”.
Questo non gli ha impedito di vincere, grazie alla mossa dei Repubblicani di non ritirarlo dall’elezione. In questo modo ora il seggio è vacante, ma verrà formata una commissione elettorale che dovrà nominare un nuovo rappresentante scegliendolo all’interno del partito vincitore.
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