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    I democratici boicottano il voto su due nomine ministeriali di Trump

    I senatori della Commissione finanza rifiutano di votare i candidati al Tesoro e alla Salute

    Di TPI
    Pubblicato il 31 Gen. 2017 alle 18:59 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:02

    Le nomine fatte dal neopresidente Donald Trump per formare la sua squadra di governo devono affrontare il voto non sempre scontato dei senatori americani.

    I senatori democratici hanno annunciato martedì 31 gennaio 2017 il boicottaggio del voto per confermare il segretario al Tesoro e il segretario alla Salute e ai Servizi umani.

    La Commissione finanza del Senato avrebbe dovuto votare oggi sulle nomine di Tom Price e Steve Mnuchin, ma i membri democratici si sono rifiutati di partecipare. 

    Malgrado la contrarietà manifestata dal presidente repubblicano della Commissione, il regolamento per l’approvazione delle nomine richiede la presenza di almeno un senatore democratico perché la votazione sia valida.

    Questo significa che i democratici possono di fatto rendere impossibile che la Commissione si esprima disertando il voto.

    La commissione istruzione del senato ha invece riferito all’intera camera alta la conferma della nomina di Betsy Devos come segretario all’Istruzione, con gli 11 voti a favore dei repubblicani e 11 voti contrari dei democratici.

    Come funziona la conferma delle nomine

    • Tutte le nomine del presidente per la squadra di governo, tranne il capo di gabinetto della Casa Bianca, deve ottenere la conferma da parte del senato.

    • Ciascuno dei candidati deve essere esaminato dalla commissione corrispondente.

    • La Commissione vota per riferire la nomina all’intera camera alta.

    • La Commissione può esprimere parere favorevole o non favorevole, oppure riferire la nomina al senato senza alcuna raccomandazione. 

    • La Commissione può provare a ostacolare la candidatura rifiutandosi di votare, ma il Senato può invocare la chiusura del dibattito per poter procedere.

    • Una volta rimessa al Senato, i membri approvano o respingono la nomina con una votazione a maggioranza semplice.

    • Dal 2013 non è possibile fare ostruzionismo sulle nomine dell’esecutivo.

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