Decine di attivisti per i diritti umani sono stati uccisi in Colombia nel 2016, secondo un report dell’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite.
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Molte delle vittime sono leader delle associazioni che si battono per i diritti umani o membri di gruppi di sinistra. Nel report si chiede al governo di provvedere a fornire una maggiore protezione ai cittadini.
Le aree con coltivazioni di droghe sono quelle più pericolose secondo gli autori del documento diffuso dalle Nazioni Unite. Nel rapporto si avverte che i gruppi armati si stanno muovendo verso i territori precedentemente occupati dai ribelli della Farc, le forze armate rivoluzionarie colombiane. Dopo un accordo di pace firmato a novembre 2016, i ribelli della Farc si sono spostati in alcune zone di transizione. Le Nazioni Unite hanno affermato che i gruppi armati illegali stanno combattendo per la conquista di territori e risorse.
Il rappresentante delle Nazioni Unite in Colombia, Todd Howland, ha detto che i gruppi sono spesso coinvolti nel traffico di droghe e nell’estrazione illegale dell’oro. Vedendo gli attivisti come una minaccia per le loro attività.
Il ministro degli Interni colombiano, Juan Fernando Cristo, è intervenuto allarmato sostenendo che la violenza contro gli attivisti che si battono per i diritti umani potrebbe danneggiare l’accordo di pace.
“Siamo tutti interessati ad affrontare queste minacce e questi omicidi perché sappiamo che possono intaccare le possibilità di consolidare la pace in Colombia”, ha detto.
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