Crisi Ucraina-Russia: le ultime notizie di oggi 23 febbraio 2022
CRISI UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La decisione del presidente della Russia Vladimir Putin di riconoscere l’indipendenza delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk ha accelerato la crisi con l’Ucraina e i Paesi occidentali, che hanno risposto con una serie di sanzioni economiche contro Mosca. Putin, che ha dichiarato gli accordi di Minsk ormai finiti, continua a invece chiedere a Kiev di rinunciare all’adesione alla Nato, con l’invasione dell’Ucraina che ormai potrebbe avvenire da un momento all’altro. Oggi i siti governativi ucraini sono di nuovo stati colpiti da attacchi informatici, poche ore dopo la richiesta al parlamento di imporre per 30 giorni lo stato di emergenza in tutta l’Ucraina. Il governo oggi ha anche chiesto ai circa 3 milioni di cittadini presenti in Russia di lasciare il paese immediatamente e ha chiamato i primi riservisti. Di seguito, tutte le ultime notizie di oggi, mercoledì 23 febbraio, sulla crisi tra Ucraina e Russia.
Ore 21,10 – Il parlamento approva lo stato d’emergenza – Il parlamento ucraino ha approvato la richiesta di imporre lo stato d’emergenza in tutto il paese. La richiesta del presidente Zelensky è stata approvata a larga maggioranza, con 335 voti a favore. La misura sarà imposta per 30 giorni in tutta l’Ucraina, oltre alle province di Luhansk e Donetsk, in cui è già in vigore da anni. Il governo oggi ha anche chiesto ai circa 3 milioni di cittadini presenti in Russia di lasciare il paese immediatamente e ha chiamato i primi riservisti nel timore di una possibile invasione.
Ore 20,10 – Ucraina ordina di rafforzare la sicurezza di Mariupol – Il governo ucraino ha deciso di rafforzare la sicurezza della città portuale di Mariupol, nell’area della regione di Donetsk controllata da Kiev. Lo ha annunciato l’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in seguito a una teleconferenza con le autorità e le forze dell’ordine locali.
Ore 20,00 – Biden annuncia sanzioni su Nord Stream 2 – Il presidente statunitense ha imposto nuove sanzioni contro la Russia, questa volta sul controverso gasdotto che collega direttamente la Germania alla Russia. A maggio del 2021, l’amministrazione Biden aveva rinunciato alle sanzioni contro Nord Stream 2 già decise da Trump, che avevano suscitato la dura reazione da parte della Germania. Le sanzioni colpiranno il gasdotto e i suoi manager, ha detto in una nota Biden, specificando che le misure fanno ancora parte della “prima tranche” di sanzioni in risposta alle azioni della Russia in Ucraina. “Come ho già chiarito, non esiteremo a intraprendere altri passi se la Russia continuerà l’escalation”, ha detto.
Ore 19,40 – Ucraina: Borrell a Blinken, pronti a sanzioni più severe – L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, “per discutere dell’aggressione della Russia e le azioni illegali contro l’Ucraina”. “Siamo pronti a rispondere ai potenziali passi successivi con ulteriori misure severe. Ue e Usa sono uniti”, ha twittato Borrell.
Ore 19,20 – Usa, Mosca ha obiettivi a lungo termine in Ucraina – Secondo un alto esponente del Pentagono, citato da Reuters, gli Stati Uniti ritengono che la Russia intenda usare i riservisti e gli uomini della guardia nazionale. Il loro impiego indicherebbe che la Russia intende perseguire obiettivi a lungo termine in Ucraina.
Ore 19,10 – Polemiche Roma-Mosca, Farnesina: “No alle provocazioni” – “No alle provocazioni, l’Italia è impegnata a trovare soluzioni diplomatiche per scongiurare una guerra”, è la stringata risposta, attribuita fonti della Farnesina, alle dichiarazioni del ministero degli Esteri russo, che oggi ha criticato la decisione del governo italiano di limitare incontri con i leader russi fino a quando non ci saranno segnali di una diminuzione delle tensioni intorno all’Ucraina, come annunciato oggi dal ministro Luigi Di Maio durante l’audizione al Senato. “Una strana idea di diplomazia”, aveva commentato secondo l’Agi il ministero degli Esteri russo, il quale ha osservato che la diplomazia “è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione”, aveva sottolineato il ministero.
Ore 19,00 – Pd, Salvini chiarisca sua posizione su sanzioni – “La Lega sostiene le sanzioni Ue contro l’aggressività della Russia? Su questo non possono esserci ambiguità e sarebbe bene che il twittatore seriale Salvini ci facesse sapere come la pensa”, ha detto su Twitter Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali ed Europa nella segreteria del Pd, intervenuta sulla polemiche per il tweet, poi cancellato del capo della diplomazia europea Josep Borrell.
L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera era stato criticato da Salvini per aver detto che con le sanzioni approvate oggi dall’Unione Europea i russi non potranno più andare a fare shopping a Milano, party a Saint-Tropez e acquistare diamanti ad Anversa. “Per il capo della politica estera dell’Unione Europea, le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez… Siamo al ridicolo. O forse al tragico”, ha detto l’ex ministro dell’Interno. Anche Fratelli d’Italia ha criticato il tweet di Borrell, definito un “pagliaccio” dal senatore Giovanbattista Fazzolari. “Il tweet di Borrell sulle sanzioni è infelice. Ma Salvini smetta di confondere le acque”, ha detto Quartapelle nel suo tweet.
Ore 18,50 – Ue: nuove sanzioni se truppe supereranno territori dei separatisti – Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato che l’Unione Europea approverà un secondo pacchetto di sanzioni se le truppe russe supereranno i territori controllati dai separatisti filo-russi. Secondo l’ex primo ministro della Lettonia, le nuove misure comprenderebbero controlli sulle esportazioni russe, coordinati con Stati Uniti e Regno Unito.
Ore 18,40 – Usa, “forze russe intorno all’Ucraina più pronte che mai” – Secondo un alto esponente del Pentagono, citato da Reuters, l’80 percento delle forze russe è in posizione avanzata. La Russia avrebbe messo in posizione quasi il 100 percento delle forze che secondo gli Stati Uniti avrebbe dovuto riunire per sferrare un attacco, riporta l’agenzia statunitense. “Faremo quello che possiamo per quanto possiamo” per monitorare i movimenti delle truppe russe per via aerea, ha detto la fonte citata da Reuters, aggiungendo che Washington proteggerà uomini e asset.
Ore 18,30 – Carri armati diretti verso Donetsk – Secondo quanto riporta Reuters, citando un testimone, sono stati avvistati due convogli che si stanno dirigendo verso la capitale di una delle due autoproclamate repubbliche riconosciute nelle scorse ore da Mosca. Un convoglio comprende nove carri armati e un altro veicolo militare senza insegne militari.
Ore 18,25 – Biden avverte Zelensky, attacco imminente – Secondo la statunitense Newsweek, l’amministrazione Biden ha informato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che secondo informazioni di intelligence la Russia sta preparando un’invasione su vasta scala entro le prossime 48 ore. Anche Cnn ha confermato che il governo ucraino è stato informato di un imminente attacco su vasta scala. Un alto funzionario ucraino ha però specificato all’emittente che altri avvertimenti fatti in passato da Washington non si sono materializzati.
Ore 17,50 – Usa, invasione potrebbe causare fino a 5 milioni di profughi – Lo ha affermato l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Linda Thomas Greenfield. “Se la Russia continua su questa strada potrebbe, secondo le nostre stime, creare una nuova crisi dei rifugiati, una delle più grandi che il mondo deve affrontare oggi”, ha detto la diplomatica.
Ore 17,45 – Stoltenberg, “Ogni Paese è libero di scegliere se entrare o meno nella Nato”– C’è “una posta molto alta in gioco” nella crisi in Ucraina e “il rischio di un conflitto è reale”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante un seminario all’Aia con il premier olandese Mark Rutte. “La Russia sta utilizzando la forza e gli ultimatum non solo per ridisegnare i confini in Europa ma anche per tentare di riscrivere l’intera architettura della sicurezza globale”, ha aggiunto Stoltenberg. “Ogni Paese è libero di scegliere se entrare o meno nell’Alleanza Atlantica”, ha detto Jens Stoltenberg. “Non è il caso solo dell’Ucraina e della Georgia ma anche di Finlandia e Svezia”, ha aggiunto. Il segretario della Nato ha dichiarato che la Nato rimane sotto la “minaccia imminente” di un’aggressione russa. “È il momento più pericoloso in una generazione per la sicurezza europea”, ha ribadito Stoltenberg, “gli alleati della Nato sono uniti nel loro pieno sostegno alla sovranità dell’Ucraina e alla sua integrità territoriale entro i confini riconosciuti internazionalmente”. “Continueremo a fornire all’Ucraina un forte sostegno politico, pratico e finanziario per consentirle di accrescere e modernizzare le sue capacità di difesa”, ha detto ancora, esprimendo soddisfazione per le iniziative “bilaterali” di alcuni Stati membri che hanno fornito armi a Kiev. Secondo Stoltenberg, Nato e Ue sono “due facce della stessa medaglia”.
Ore 17,05 -Ucraina: Berlino, ancora disponibili a “colloqui seri” con Mosca – La Germania è disponibile a “ulteriori colloqui” con la Russia per avviare un ennesimo tentativo di de-escalation del conflitto ucraino. È quanto ha detto un portavoce del ministero degli Esteri tedesco oggi a Berlino. “Disponiamo di sufficienti canali di contatto verso la parte russa”, ha aggiunto il portavoce, secondo il quale tuttavia “quel che in questo momento manca è una seria disponibilità di Mosca di affrontare il merito delle cose. Se ci fosse questa disponibilità, si potrebbero fare colloqui seri”.
Ore 17,00 – Ucraina: soldato ucciso in combattimento nel Donbass – Un soldato ucraino è morto e un altro è rimasto ferito nei combattimenti contro i separatisti filorussi nel Donbass. Lo riferiscono le forze armate di Kiev, secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax.
Ore 16,50 – Ucraina: Kuleba, non pianifichiamo offensiva contro Donbas – L’Ucraina non pianifica un’offensiva militare, provocazioni o atti di sabotaggio contro le repubbliche separatiste filorusse del Donbass. Lo ha dichiarato, riporta l’agenzia Tass, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, affermando che Kiev non intende dotarsi di armi nucleari. Intervenendo all’assemblea generale dell’Onu, Kuleba ha affermato che la crisi in Ucraina “è stata creata ed è stata forzata unilateralmente dalla Federazione Russa”. “Le accuse russe contro l’Ucraina sono assurde, l’Ucraina non ha mai minacciato o attaccato nessuno”, ha aggiunto il ministro, “l’Ucraina non ha mai pianificato e non sta pianificando un’offensiva militare contro il Donbass, provocazioni o atti di sabotaggio”.
Ore 16,35 – Draghi, non tollerare provocazioni e soprusi – “In momenti di crisi dobbiamo ancor più difendere i valori in cui crediamo e che ci guidano. La convivenza, la fratellanza, la tolleranza che celebriamo in questo incontro devono realizzarsi anche oltre i confini della regione in cui viviamo. Gli eventi in Ucraina ci portano a ribadire che le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati”, ha detto oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo all’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” a Firenze.
Ore 16,20 – Domani vertice straordinario Ue – I leader dell’UE si incontreranno per un vertice di emergenza domani sera per discutere possibili risposte alle “azioni aggressive” della Russia. “L’uso della forza e della coercizione per cambiare i confini non ha posto nel 21esimo secolo”, ha detto il presidente del consiglio europeo Charles Michel nella lettera di invito ai leader europei.
.@eucopresident has invited EU leaders to a special Brussels summit on Thursday evening to discuss ‘how we deal with Russia’, a possible nod to avoiding splits as future sanctions against Moscow are ratcheted up. pic.twitter.com/WWJaJQBbqS
— Joe Barnes (@Barnes_Joe) February 23, 2022
Ore 16,15 – Cnn, in arrivo sanzioni Usa ad aziende Nord Stream – Un corrispondente di Cnn ha dichiarato che l’amministrazione Biden potrebbe presto approvare sanzioni contro le aziende che stanno lavorando al gasdotto Nord Stream 2, sospeso dalla Germania dopo l’annuncio del riconoscimento da parte di Mosca delle repubbliche separatiste in Ucraina orientale.
Ore 16,10 – Putin a Erdogan: “Richieste ignorate da Usa e Nato” – Secondo il Cremlino, il presidente russo ha discusso con il suo omologo ucraino delle garanzie di sicurezza a lungo termine della Russia. Putin si è detto “deluso” dal tentativo di Stati Uniti e Nato di ignorare le richieste russe.
Secondo la presidenza turca, Erdogan, ha ribadito a Putin che Ankara non riconosce “i passi contrari alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e che si tratta di un atteggiamento di principio”. Secondo la nota di Ankara, Erdogan “ha osservato che è importante giungere a una conclusione sulla base degli accordi di Minsk”. Erdogan ha quindi fatto appello perché “la questione venga risolta attraverso il dialogo e ha promesso “un atteggiamento costruttivo anche all’interno della Nato”.
Ore 16,05 – Card.Bassetti, guerra impossibile nell’era atomica – “La guerra è impossibile nell’era atomica, occorre trovare altre soluzioni per dirimere le questioni che dividono i popoli: non c’è alternativa al negoziato globale”. Così il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti nella sua prolusione all’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, richiamando “il realismo di Giorgio La Pira”. Per Bassetti dobbiamo porci “interrogativi che investono sia la nostra azione pastorale, che quella dei capi di Stato: è realistico pensare che la ‘pietra e la fionda’ possano essere ancora il metodo utilizzato per regolare la vita sul nostro pianeta, dopo che da circa 70 anni l’umanità intera è posta sotto la spada di Damocle di una potenziale ecatombe nucleare?”.
Ore 16,00 – Ucraina: Mosca su Di Maio, “ha strana idea di diplomazia” – Il ministero degli Esteri russo ha giudicato strana la dichiarazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che oggi durante nell’audizione al Senato ha sottolineato come non potranno esserci contatti con la leadership russa fino a quando non ci saranno segnali di una diminuzione della tensione intorno all’Ucraina. “Una strana idea di diplomazia”, hanno commentato dal dicastero di Mosca secondo l’Agi. Il ministero degli Esteri russo ha osservato che la diplomazia “è stata inventata solo per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”. “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione”, ha sottolineato il ministero degli Esteri russo.
Ore 15,50 – Ucraina, nuovo attacco hacker – Diversi siti governativi ucraini stanno subendo un attacco Ddos. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax.
Ore 15,35 – Cina, Global Times: “Nessun dubbio sulla sovranità ucraina, quella di Taiwan non è mai esistita” – “È solo questione di tempo prima che il tuo regime secessionista venga sradicato”, ha detto oggi il sito controllato dal Partito comunista cinese, in un commento pubblicato in risposta alle dichiarazioni della presidente di Taiwan, che oggi ha condannato la “violazione della sovranità ucraina da parte della Russia”. “Taiwan vuole prendersi l’attenzione dalla questione ucraina. Ma non ci sono dispute sulla sovranità ucraina nonostante le dispute sui suoi confini”, ha detto il sito del Quotidiano del Popolo cinese. Ieri il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva espresso dubbi sulla possibilità che l’Ucraina abbia diritto alla propria sovranità. La Cina, che con la Russia ha stretto un importante accordo per la fornitura di gas nel vertice tra Vladimir Putin e Xi Jinping tenuto prima dell’inizio delle Olimpiadi, finora è stata cauta nell’esprimersi sulla crisi ucraina. “La sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di qualsiasi Paese dovrebbero essere rispettate e salvaguardate”, aveva detto il ministro Wang Yi durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di questo fine settimana. “L’Ucraina non fa eccezione”.
#Comment
Taiwan is eager to grab attention from the Ukraine issue. But there is no dispute over Ukraine’s sovereignty despite disputes on its borders. Taiwan’s sovereignty has never existed. It’s only a matter of time that your secessionist regime will be eradicated. https://t.co/n3x02gVKrm pic.twitter.com/fVevDvF0u5— Global Times (@globaltimesnews) February 23, 2022
Ore 15,25 – Zelensky chiede garanzie da Occidente e Russia – Il presidente ucraino ha chiesto garanzie “chiare, specifiche e immediate”, sia ai paesi occidentali che alla Russia.
Ore 15,20 – Erdogan: “Turchia non riconoscerà violazioni all’integrità territoriale ucraina” – Ill presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ribadito , durante una telefonata con l’omologo russo, Vladimir Putin che Ankara non riconoscerà alcuna misura contro l’integrità territoriale dell’Ucraina. Lo ha dichiarato la presidenza turca.
Ore 14,50 – Ue: von der Leyen, liberiamoci da dipendenza dal gas russo – “La Russia ha strumentalizzato l’energia negli ultimi mesi, per non dire anni, mettendo pressione non solo sull’Ucraina, ma anche sull’Unione europea e ora siamo molto determinati per uscire dalla dipendenza dal gas russo”. Lo ha dichiarato oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel punto stampa con il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Store. Il gas, in ogni caso, “è una fonte energetica di transizione dalla quale vogliamo spostarci verso le rinnovabili”, ha aggiunto la presidente. “Il nostro motto per l’Unione europea è: liberiamoci dalla dipendenza del gas russo e aumentiamo le rinnovabili”, ha concluso von der Leyen.
Ore 14,40 – Polonia e Lituania: “Ucraina merita candidatura Ue” – I presidenti dei due paesi hanno dichiarato in una nota congiunta che sosterranno il tentativo dell’Ucraina di diventare uno dei paesi candidati ufficialmente all’adesione all’Unione Europea.
Ore 14,30 – Zelensky, confermo aspirazione Ucraina adesione a Nato e Ue – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha confermato le “ambizioni dell’Ucraina di aderire all’Ue e alla Nato”. Ieri il suo omologo russo, Vladimir Putin, ha chiesto a Kiev di rinunciare ad aderire alla Nato. Zelensky, ha denunciato come “un altro atto di aggressione contro l’Ucraina” la presenza di truppe russe nel Donbass. “Il destino dell’Europa viene deciso qui sul campo in Ucraina”, ha detto Zelensky, secondo cui la decisione di sospendere il gasdotto Nord Stream 2, che collega direttamente Germania e Russia bypassando l’Ucraina, dovrebbe diventare “irrevocabile”.
Ore 14,25 – Mosca: “Risposta dura a sanzioni Usa ” – Il ministero degli Esteri russo ha annunciato una “risposta che farà male” alle nuove sanzioni annunciate dagli Stati Uniti. Non ci dovrebbero essere dubbi: ci sarà una risposta forte alle sanzioni, non necessariamente simmetrica, ma ben calcolata e farà male alla parte americana”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. Secondo Mosca le sanzioni decise dagli Usa sono “controproducenti per gli interessi di Washington”.
Ore 14,15 – Sanzioni Ue, approvazione prevista alle 15: nella lista il ministro della Difesa russo – C’è anche Sergei Shoigu tra le persone colpite dalle sanzioni che saranno approvate oggi da ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Le sanzioni comprendono lo stop ai viaggi nel perimetro della Unione europea e il congelamento dei beni di 23 individui, tre banche e i membri di una nota “troll factory” di San Pietroburgo, la Internet Research Agency, accusata di diffondere falsità sui social media. Inoltre sono attese sanzioni per i 351 membri del parlamento russo che hanno ratificato il riconoscimento delle due repubbliche separatiste del Donbass e misure per limitare la capacità del governo russo di accedere ai mercati finanziari. In cima alla lista dei sanzionati, al vaglio dei ministri Ue, c’è il ministro della Difesa Shoigu considerato “responsabile per qualsiasi intervento militare contro l’Ucraina”. Lo riporta il Guardian, citando la bozza della lista. Oltre a Shoigu, figura nell’elenco il capo di gabinetto di Putin, Anton Vaino, che svolge “un ruolo attivo nel processo decisionale”, Igor Osipov, comandante della flotta del Mar Nero, e Sergei Surovikin, comandante delle forze aerospaziali russe. Altre figure chiave colpite dalle sanzioni, includono la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ed Evgenij Prigozin, considerato a capo del gruppo Wagner, accusato di violazioni di diritti umani in paesi come Siria, Libia e Repubblica centrafricano, commessi dai propri mercenari.
Ore 14,00 – Taiwan condanna violazioni sovranità ucraina – La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, ha condannato “la violazione da parte della Russia della sovranità ucraina”, incoraggiando tutte le parti coinvolte a “risolvere le dispute in maniera razionale e pacifica”. Inoltre, ha detto la leader di Taiwan in un tweet, l’isola “continueremo a rafforzare la nostra prontezza per rispondere a qualsiasi sviluppo militare nello stretto di Taiwan” e “per contrastare la guerra ‘cognitiva’, garantendo la stabilità economica”.
Ore 13,50 – Le Drian: Putin vuole “negare” sovranità all’Ucraina – Il ministro degli Esteri francese ha accusato il presidente russo di aver negato, nel suo discorso di lunedì, l’esistenza l’Ucraina come Stato sovrano. In una conferenza stampa congiunta con il ministro francese, la sua omologa tedesca Annalena Baerbock ha accusato Putin di voler “riportare indietro le lancette della storia dell’Ucraina a danno dei paesi vicini” tramite “il potere, con le forze militari e con un completo disprezzo nei confronti dell’ordine pacifico dell’Europa”. Secondo Baerbock “la Russia ora è isolata sul piano internazionale”.
Ore 13,40 – Erdogan, tutti canali attivati per vertice con Putin – Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ribadito che la Turchia non intende rinunciare ai buoni rapporti con Russia e Ucraina e dichiarato che tutti i canali diplomatici son Mosca sono stati attivati per cercare di organizzare un vertice con il presidente russo Vladimir Putin. “Il nostro obiettivo è risolvere questa crisi senza rinunciare alle nostre relazioni. Abbiamo attivato tutti i canali per poter incontrare il presidente Putin e continueremo attraverso vie diplomatiche. Mi auguro che le nostre azioni portino a risultati positivi”, ha detto Erdogan, di rientro da un viaggio in Africa. Nelle scorse settimane il presidente turco, che ieri ha definito ‘inaccettabile’ il riconoscimento dell’autonomia di Luhansk e Donetsk da parte della Russia, ha proposto ripetutamente la candidatura della Turchia al ruolo di mediatore.
Ore 13,30 – Separatisti: “Espansione territorio? Non siamo ancora in quella fase” – Il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, ha detto che ancora non è il momento per allargare il territorio dello stato separatista fino ai territori attualmente occupati dalle forze governative. Durante una conferenza stampa congiunta, un dirigente di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, il senatore Andrei Turchak, ha anche dichiarato che difficilmente potrà essere raggiunto un accordo con il governo ucraino.
Ore 13,25 – Ucraina, Russia inizia evacuazione personale diplomatico – Lo riporta la Tass. Nelle scorse ore, Mosca ha ordinato al personale diplomatico presente in Ucraina di lasciare il paese, dopo aver ricevuto minacce.
Ore 13,10 – Cremlino, visita Draghi è dossier “in progress”- “Si lavora” ancora alla possibile visita a Mosca del presidente del Consiglio, Mario Draghi, per colloqui con il leader russo, Vladimir Putin. Lo sostiene il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, interpellato dall’AGI sull’argomento, dopo che l’escalation sul campo in Ucraina ha fatto pensare che l’ipotesi della missione del premier in Russia fosse ormai accantonata. Alla domanda se l’evoluzione della situazione in Donbass, col riconoscimento delle due repubbliche separatiste ucraine da parte di Mosca, rendesse non più attuale la visita del premier, Peskov ha risposto che “la questione è in fase di lavorazione”. In un primo momento, si pensava che Draghi sarebbe potuto volare a Mosca già questa settimana, ma la questione sembrava congelata dopo la decisione di Putin d’inviare i soldati in Donbass e il varo delle nuove sanzioni europee contro Mosca.
Ore 13,00 – Leader separatista, non ci sono truppe russe nel Donbass – Il leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, ha detto che le truppe russe potrebbero in futuro entrare nel Donbass se la “situazione lo richiederà”. Durante una conferenza stampa congiunta con un dirigente di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, il senatore Andrei Turchak, Pushilin ha detto di favorire il dialogo con Kiev in una prima fase, per risolvere la questione dei confini delle repubbliche separatiste riconosciute ufficialmente dalla Russia, aggiungendo che solo il tempo potrà dire se sarà possibile risolvere la questione pacificamente. Con l’aiuto della “Grande Russia”, ha detto Pushilin, sarà possibile vincere contro il governo centrale.
Ore 12,40 – Di Maio, margini soluzione diplomatica si riducono – I margini per una soluzione diplomatica della crisi in Ucraina “si riducono di giorno in giorno”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nell’audizione in corso al Senato. “Malgrado la gravità del momento e gli ultimi sviluppi cui stiamo assistendo in queste ore, vogliamo continuare a concentrarci su ogni iniziativa diplomatica che possa scongiurare una guerra. Una soluzione che riteniamo ancora possibile, anche se con margini che si riducono di giorno in giorno”. Secondo il capo della Farnesina, “occorrerà innanzitutto compiere una valutazione approfondita, soprattutto con Francia e Germania, sulle reali prospettive del Formato Normandia e del Gruppo Trilaterale di Contatto alla luce del duro colpo inflitto dalla Russia agli Accordi di Minsk con il riconoscimento delle repubbliche separatiste”. “Non faremo mancare il nostro contributo al negoziato e al confronto con la Russia, sull’Ucraina e più in generale sulla sicurezza europea, attraverso NATO e OSCE”, ha sottolineato ancora.
Ore 12,30 – Di Maio, conterremo impatto sanzioni su economia – Il governo lavorerà “per contenere il più possibile l’impatto sui nostri interessi strategici ed economici” delle sanzioni alla Russia. Lo ha detto durante il suo intervento al Senato sulla crisi in Ucraina il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Ulteriori misure restrittive potrebbero essere adottate in caso di altre azioni da parte russa”, ha detto il capo della diplomazia. “Al riguardo, ricordo che l’Italia sta lavorando da mesi in ambito europeo e insieme agli Stati Uniti per adottare un impianto di possibili sanzioni di varia natura e intensità, che siano improntate a efficacia e fermezza nel segnalare a Mosca gli elevatissimi costi e le conseguenze che una sua offensiva recherebbe”. “Per essere efficaci”, ha continuato Di Maio, “le sanzioni devono fungere da deterrente contro ulteriori azioni militari ed essere quindi sostenibili, proporzionate e graduali, e direttamente collegate a sviluppi concreti e oggettivi sul terreno”.
“Sappiamo che i nostri imprenditori, dal 2014 ad oggi, hanno sofferto pesanti perdite come conseguenza delle sanzioni e lavoreremo per contenere il più possibile l’impatto sui nostri interessi strategici ed economici. Consapevoli di pagare un prezzo importante per la tutela di valori e principi comuni non negoziabili, siamo anche consci del valore deterrente delle misure restrittive volto a impedire che la Russia alimenti ulteriormente la tensione sul terreno. Ciò comporterebbe un prezzo ancora più alto per tutti gli attori in gioco”.
Ore 12:20 – Di Maio, lungo il confine 170-190 mila soldati russi – “Condanniamo la decisione di Mosca di inviare nei territori delle due repubbliche separatiste un contingente di truppe con sedicenti funzioni di ‘peace-keeping’. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa”, ha detto in un’audizione sulla crisi in Ucraina al Senato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Si stima una presenza russa lungo i confini con l’Ucraina tra 170 e 190 mila unità”.
Ore 12,00 – Ucraina, chiesto lo stato d’emergenza: crescono i timori di un’invasione – Il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino ha chiesto al parlamento di imporre per 30 giorni lo stato di emergenza in tutta l’Ucraina, oltre alle province di Luhansk e Donetsk, in cui già in vigore da anni. Il governo oggi ha anche chiesto ai circa 3 milioni di cittadini presenti in Russia di lasciare il paese immediatamente e ha chiamato i primi riservisti.
Ore 11,00 – Casa Bianca: “Non ci sarà incontro Biden-Putin” – Un incontro tra il presidente Usa Joe Biden e quello russo Vladimir Putin al momento non è in programma. Lo ha riferito nella notte la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, spiegando che gli Usa non “chiuderanno mai completamente la porta alla diplomazia”, ma che è necessario un cambiamento di atteggiamento da parte della Russia. I dettagli di un eventuale incontro tra i due presidenti, ha detto Psaki, avrebbero dovuto essere discussi tra i capi delle due diplomazie.
Ore 10,10 – Kiev esorta concittadini a lasciare la Russia – Il governo ucraino ha raccomandato ai suoi concittadini che si trovano nella Federazione Russa di lasciare immediatamente il suo territorio e di evitare di viaggiare in Russia. La nota, riferisce l’agenzia russa Tass, è stata pubblicata sul sito web del ministero degli Esteri ucraino.
Ore 09,00 – Ucraina: al via arruolamento riservisti tra 18 e 60 anni – L’Ucraina ha cominciato ad arruolare riservisti dell’esercito. Lo ha reso noto in un messaggio dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, dopo che il presidente Volodymyr Zelensky ha firmato il decreto, rende noto l’agenzia Tass.
Ore 08,30 – Gli Usa spostano 800 soldati dall’Italia al Baltico – Biden, il summit negato con Putin e le armi ai Paesi Baltici – La posizione degli Stati Uniti — dopo aver varato le prime sanzioni contro la Russia — si è fatta più dura nei confronti di Mosca nelle scorse ore anche su due altri fronti. Il primo: il no di Biden a un vertice con Putin — per ora — esplicitato dalla portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki («Non chiuderemo mai del tutto la porta della diplomazia, ma la diplomazia non puo’ avere successo a meno che la Russia non cambi strada». Il secondo: l’invio di truppe e mezzi nei Paesi Baltici: gli Usa invieranno circa 800 soldati di un battaglione di fanteria, provenienti da altre località in Europa; 40 aerei d’attacco per rinforzare le difese dei paesi sul fianco orientale della Nato; un contingente di caccia d’assalto F-35 e di elicotteri d’attacco AH-64 Apache. Biden ha descritto la mossa come puramente “difensiva”, e ha affermato: “Non abbiamo intenzione di combattere la Russia”.
Ore 7,00 – Putin:”Interessi e sicurezza Russia non negoziabili” . Gli interessi e la sicurezza della Russia “non sono negoziabili”. Lo ha ribadito il presidente russo Vladimir Putin, alla luce della crisi ucraina e dello scontro con l’Occidente. Il presidente russo però ha detto che Mosca è pronta a trovare soluzioni diplomatiche con l’Occidente per mettere fine alla crisi ucraina.
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