L’Argentina ha annunciato l’introduzione di nuove misure di austerità per cercare di far fronte alla crisi che sta interessando da tempo il paese latinoamericano.
In un servizio televisivo, il presidente Mauricio Macri ha spiegato che l’Argentina non può continuare a spendere più di quanto guadagna e che sono necessarie nuove politiche per cercare di risolvere la crisi.
“Dobbiamo far fronte a un problema di base, cioè di non spendere più di quanto abbiamo, di fare degli sforzi per equilibrare i conti dello Stato”, ha affermato il presidente.
Il governo ha intenzione di alzare le tasse sull’export di alcuni cereali e altri prodotti argentini così da ridurre il deficit di bilancio e cercare di fermare la caduta del peso, la moneta nazionale.
Inoltre, Macri ha annunciato che “circa la metà dei ministeri” saranno aboliti.
Al momento non è ancora chiaro se il presidente ha intenzione di chiudere o unire alcuni ministeri.
Il ministro delle Finanze Nicolàs Dujovne, che ha preso la parole dopo il presidente, ha fornito ulteriori informazioni sulle misure che il governo ha intenzione di varare e ha annunciato che il paese “si propone di raggiungere un equilibrio della sua spesa fiscale, prima delle imposte, già nel 2019”.
Fino a questo momento il governo aveva progettato di raggiungere un deficit dell’1,3 per cento.
Il ministro delle Finanze ha inoltre precisato che “per i prodotti chiave come la soia, la tassa sarà di quattro pesos per dollaro, e di tre pesos per gli altri settori dell’esportazione”.
La manovra avrà una valenza solo “transitoria” e sarà quindi valida per il 2018 e il 2019 e dovrebbe contribuire a ridurre dell’1 per cento il deficit di bilancio.
Per cercare di porre un freno alla crisi economica, il ministro Dujovne ha in programma di recarsi in visita a Washington per avviare i negoziati con Fondo monetario internazionale.
L’obiettivo del ministro è accelerare l’invio delle prossime tranche del prestito concesso al paese previste per il 2020 e il 2021.