Covid, Maduro consiglia gocce di timo in attesa del vaccino
In Venezuela la campagna di vaccinazioni contro il Covid-19 non è ancora iniziata, e nel frattempo il presidente Nicolàs Maduro ha proposto ai cittadini un rimedio omeopatico: gocce di estratto di timo, o Carvativir, prodotte da un misterioso “esperto di biochimica” la cui identità il presidente vorrebbe tenere nascosta. Dopo il rimedio all’idrossiclorochina proposto in passato da Donald Trump negli Stati Uniti e Jair Bolsonaro in Brasile, sono arrivate le gocce, che il presidente venezuelano ha presentato in tv la settimana scorsa, assicurando un’efficacia “al 100 per cento”.
Il problema in questo caso non sarebbe però il velato negazionismo o la diffidenza nei confronti del siero immunizzante. Secondo gli osservatori quella di Maduro è una mossa politica. Caracas vorrebbe ottenere dagli Stati Uniti un ammorbidimento delle sanzioni, e avere diritto a più dosi di vaccino in cambio della promessa di iscriversi a un programma dell’Oms progettato per aiutare le nazioni in via di sviluppo a ottenere forniture di vaccino anti Covid, a cui il Venezuela non ha ancora preso parte.
Intanto Maduro ha assicurato che 100mila dosi di vaccino Sputnik sono in arrivo la settimana prossima (una consegna che rappresenta l’1 per cento delle 10 milioni di scorte concordate con Mosca), ma ha già fatto sapere che la campagna inizierà ad aprile. Con 30 milioni di abitanti, il Venezuela conta ad oggi – secondo i dati della Johns Hopkins University – 130.596 casi di Coronavirus e 1.240 morti, un bilancio contenuto rispetto ad altri Paesi dell’America Latina come la Colombia o il Brasile.
Ma non significa che la pandemia non abbia messo in ginocchio anche Caracas. Secondo le prime stime se la campagna vaccini verrà ancora ritardata, il Venezuela raggiungerà l’immunità di gregge solo nel 2023. Ma per ora Maduro si affida al realismo magico delle gocce di timo.