Il vaccino russo Sputnik V ha un’efficacia del 91,6% contro il Covid-19 e i suoi sintomi, secondo un’analisi di studi clinici pubblicata dalla rivista Lancet e confermata da esperti indipendenti.
I risultati preliminari rilevano che il vaccino, somministrato in due dosi, “ha mostrato una grande efficacia” ed è stata ben tollerato dai volontari sopra i 18 anni che hanno partecipato all’ultima fase degli studi clinici, ha detto Inna Dolzhikova, ricercatrice del Centro Nazionale Gamaleya e coautrice dello studio. Ci sono voluti mesi di ricerca per gli immunologi russi e 19.866 volontari per completare la Fase III degli studi clinici, che hanno confermato l’efficacia del preparato al 91,6%.
Altro aspetto importante è l’immunogenicità mostrata dai test clinici: i 14.964 volontari, che hanno ricevuto le inoculazioni effettive dello Sputnik V, hanno sviluppato 1,3-1,5 volte più anticorpi contro il nuovo coronavirus rispetto a coloro che si sono ammalati e ripresi dal COVID-19 stesso. Durante lo studio, i restanti 4.902 partecipanti hanno ricevuto il placebo, come richiesto dalle regole dei tipici studi clinici su larga scala.
Lo studio ha anche incluso volontari di età compresa tra 60 e 87 anni, mostrando risultati impressionanti per questa particolare fascia di età. Sorprendentemente, l’efficacia dello Sputnik V tra gli anziani è stata paragonabile alla fascia di età 18-60 anni (91,8%).
Per quanto riguarda la sicurezza, il comitato indipendente di monitoraggio dei dati ha confermato che il 94% di tutti gli effetti avversi sono stati lievi. Non sono stati rilevati effetti avversi gravi o allergie legate al prodotto e la maggior parte delle complicanze lievi si limitava a sintomi simil-influenzali o mal di testa.