Non solo Francia e Spagna, la temuta seconda ondata di Covid sta esplodendo in tutta Europa, con i nuovi casi in crescita praticamente in tutti i Paesi. A preoccupare ora è soprattutto la situazione in Germania: sono 1.445 i nuovi contagi di Coronavirus registrati nel giro di 24 ore dal Robert Koch Institut in Germania. Si tratta del nuovo picco raggiunto dal maggio scorso. Particolarmente colpiti i Laender di Berlino, del Nordreno-Vestfalia e Amburgo. Il ministro della Sanità Jens Spahn aveva già ieri definito l’aumento della diffusione del Covid “inquietante” e il portavoce di Angela Merkel ha rinnovato l’appello al rispetto delle regole. Il governo è preoccupato dalla presenza di focolai medi e piccoli nella maggior parte dei Laender. Dall’inizio della pandemia sono 219.964 i casi di contagio registrati in Germania e 9.211 le vittime.
Sempre stando ai dati del Koch Institut, ieri si sono registrati 4 nuovi decessi a complessivi 9211. Secondo il conteggio aggiornato della Zeit on line, su base settimanale i nuovi contagi sono oltre 6700. Tre settimane fa erano meno della metà.
Il dato di oggi, secondo il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, “preoccupa e deve preoccupare”. Dopo lo sconsiglio ai viaggi in tre regioni spagnole (Catalogna, Navarra e Aragona), in vigore da fine luglio, il ministero degli Esteri tedesco ha esteso l’invito a rinunciare ai viaggi non necessari a Madrid e nel Paese Basco.
Prima chiusura scuola a Berlino
A Berlino ha richiuso i battenti una scuola poco dopo la fine delle ferie. Come riferiscono i media tedeschi, la decisione è stata presa dopo che un docente dell’istituto è risultato positivo al Covid-19. “Si tratta di una chiusura precauzionale”, ha affermato da parte sua l’assessorato per l’istruzione della capitale tedesca. Le lezioni erano ricominciate appena lo scorso lunedì, senza la distanza minima di 1,5 metri ma con l’obbligo della mascherina in tutti gli edifici scolastici, anche se non durante le lezioni.
Sono quasi 750mila le persone che, nel mondo, hanno perso la vita per complicanze legate al Coronavirus. È quanto si legge nell’ultimo bilancio della Johns Hopkins University, che aggiorna a 749.358 il totale delle morti riconducibili alla pandemia.