Un matrimonio ad alta quota per evitare le restrizioni necessarie a contenere l’epidemia di Covid. È successo in India, dove una coppia ha noleggiato un aereo per celebrare le nozze insieme a centinaia di ospiti, in chiara violazione delle linee guida sanitarie di un Paese devastato da una seconda ondata di Coronavirus, dove i contagi hanno superato i 27 milioni.
Il tutto è accaduto nella mattinata di domenica 23 maggio a bordo di un volo della SpiceJet, un vettore locale, tra Madurai, nello stato federato sud-orientale del Tamil Nadu, e la città di Bangalore, nello stato del Karnataka. A bordo del velivolo, che ha viaggiato per circa un’ora, si trovavano circa 160 persone, tutti invitati al matrimonio.
Le autorità del Tamil Nadu vietano la celebrazione di feste nuziali con più di 50 ospiti, così la coppia ha trovato il modo di aggirare le restrizioni, ingannando la compagnia aerea. Secondo i media locali infatti, i familiari degli sposi avrebbero riferito compagnia aerea che le nozze erano già state celebrate e che il volo mirava a offrire agli ospiti un viaggio di piacere.
Tuttavia, sorvolando il Tempio di Meenakshi Amman, lungo la riva meridionale del fiume Vaigai a Madurai, la coppia si è alzata in piedi insieme agli altri passeggeri, mentre lo sposo adornava il collo della sua promessa con la tradizionale collana di fiori.
Intanto, gli ospiti si sono lasciati andare ad un applauso, scattando varie foto e video apparsi poi sui social. Le immagini ritraggono i presenti senza maschera e ammassati intorno agli sposi su un volo a dir poco affollato. Un portavoce della compagnia SpiceJet ha rivelato che i passeggeri erano stati informati delle linee guida anti-contagio e delle consuete misure di sicurezza, compreso l’obbligo di indossare le mascherine durante il volo e di non avvalersi di dispositivi elettronici.
Nonostante le smentite della compagnia, non è la prima volta che SpiceJet sale alla ribalta delle cronache in India per un caso simile. Nel 2014, il vettore fu infatti oggetto di un’ispezione della locale Direzione generale dell’aviazione civile (DGCA)per la celebrazione della festa di Holi (i cui partecipanti si lanciano polvere colorata a vicenda) su un volo operato dalla compagnia.
La coppia e i familiari coinvolti sono ora indagati per aver violato una sentenza emanata l’8 marzo 2021 dal giudice C. Hari Shankar dell’Alta corte di Delhi e le successive linee guida adottate dalla DGCA. Il verdetto, che ha obbligato le autorità competenti a emanare una serie di specifiche norme anti-contagio anche sui voli civili, seguì uno scandalo apparso sui media in cui i passeggeri a bordo i un aereo tra la capitale indiana e Kolkata (Calcutta) si mostravano riluttanti a seguire le misure di prevenzione previste a terra. Le persone coinvolte rischiano ora multe salate e un “divieto di volo” temporaneo.
Intanto, la situazione epidemiologica nel Paese asiatico resta grave. L’India ha segnalato 208.921 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, portando il totale dei casi confermati a livello nazionale a oltre 27 milioni, precisamente a 27.157.795, stando ai dati diffusi dal Ministero della Salute di New Delhi. Ieri nel Paese sono anche stati registrati altri 4.157 morti, portando il bilancio totale delle vittime del Coronavirus a 311.388.
Alla crisi pandemica si aggiunge inoltre la diffusione del cosiddetto “fungo nero“, un’infezione micotica che attacca i malati di Covid, indeboliti dalla malattia o dall’eccessivo ricorso a corticosteroidi che debilitano il sistema immunitario. I casi di questa patologia in India hanno già superato i 10 mila.
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