“Così onorato dalla lettera incredibile dell’arcivescovo Viganò per me. Spero che ognuno, religioso o no, la legga!”. Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il presidente Usa Donald Trump in un post contenente la lettera che gli ha inviato Carlo Maria Viganò, arcivescovo ed ex ambasciatore del Vaticano negli Stati Uniti. Viganò, figura controversa di cui è noto il rapporto conflittuale con Papa Francesco (una volta ne chiese addirittura le dimissioni), ha infatti inviato una missiva al presidente americano per congratularsi con lui per quanto riguarda la gestione delle tensioni sociali conseguite alla morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis lo scorso 25 maggio.
L’arcivescovo, che è un noto ultraconservatore ostile a qualsiasi tipo di apertura da parte della Chiesa e che ha accusato l’attuale pontefice di essere “dalla parte del Nemico” (Satana), si è rivolto a Trump sostenendo che gli Usa in quest’ultimo periodo hanno visto la lotta tra “due schieramenti biblici: i figli della luce e i figli delle tenebre”. Se i primi “sono animati dal desiderio di compiere il bene, essere onesti, costituire una famiglia, impegnarsi nel lavoro, dare prosperità alla Patria, soccorrere i bisognosi e meritare, nell’obbedienza alla Legge di Dio, il Regno dei Cieli”, i secondi “servono se stessi, non hanno principi morali, vogliono demolire la famiglia e la Nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare le divisioni intestine e le guerre, accumulare il potere e il denaro”. E, in questa visione manichea, secondo Viganò il capo della Casa Bianca avrebbe sempre difeso i primi: “nella società, Signor Presidente, convivono queste due realtà contrapposte, eterne nemiche come eternamente nemici sono Dio e Satana. E pare che i figli delle tenebre – che identifichiamo facilmente con quel deep state al quale Ella saggiamente si oppone e che ferocemente le muove guerra anche in questi giorni – abbiano voluto scoprire le proprie carte, per così dire, mostrando ormai i propri piani, scrive infatti l’ex nunzio a New York.
Ma Viganò, sempre nella lettera, sembra avere una spiegazione anche per quando riguarda lo scoppio della pandemia da Coronavirus; secondo l’arcivescovo, infatti, ora “le indagini sveleranno le vere responsabilità di chi ha gestito l’emergenza Covid non solo in ambito sanitario, ma anche politico, economico e mediatico”. “Scopriremo probabilmente – sostiene – che anche in questa colossale operazione di ingegneria sociale vi sono persone che hanno deciso le sorti dell’umanità, arrogandosi il diritto di agire contro la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti nei governi delle Nazioni”. L’emergenza sanitaria mondiale, dunque, per Viganò è da attribuire ai nemici di Trump, colpevoli di aver provocato l’epidemia. Non solo, perché anche la morte di George Floyd farebbe parte del complotto contro Trump e i figli della luce, provocata per scatenare quei “moti provocati da quanti, vedendo sfumare inesorabilmente il virus e diminuire l’allarme sociale della pandemia, hanno dovuto necessariamente provocare disordini perché ad essi seguisse quella repressione che, pur legittima, sarà condannata come un’ingiustificata aggressione della popolazione”.
D’altronde, scrive sempre Viganò a Trump con un esplicito riferimento alle presidenziali del prossimo novembre che vedranno il magnate scontrarsi con il democratico Joe Biden, “è di tutta evidenza che il ricorso alle proteste di piazza è strumentale agli scopi di chi vorrebbe veder eletto una persona che incarni gli scopi del deep state e che di esso sia espressione fedele e convinta”. “Non stupirà apprendere – prosegue l’ex nunzio – tra qualche mese, che dietro gli atti vandalici e le violenze si nascondono ancora una volta coloro che, nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà: Solve et coagula, insegna l’adagio massonico”. Chi critica il presidente americano, dunque, apparterrebbe “al deep state, al mondialismo, al pensiero unico, al Nuovo Ordine Mondiale che sempre più spesso invocano in nome di una fratellanza universale che non ha nulla di cristiano, ma che evoca altresì gli ideali massonici di chi vorrebbe dominare il mondo scacciando Dio dai tribunali, dalle scuole, dalle famiglie e forse anche dalle chiese”. Viganò, infine, non perde occasione per rivolgere un nuovo attacco alla Chiesa di Papa Francesco, dato che “Come vi è un deep state, così vi è anche una deep Church che tradisce i propri doveri e rinnega i propri impegni dinanzi a Dio”.