Covid, il direttore dell’Oms: “Non esclusa ipotesi fuoriuscita da laboratorio”
“L’ipotesi della fuoriuscita dal laboratorio non è esclusa”: lo ha dichiarato il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando dell’origine del Covid.
Intervistato da Il Corriere della Sera, il direttore dell’Oms ha fatto il punto della situazione parlando dell’epidemia di Coronavirus, dei vaccini e di come affrontare una eventuale prossima pandemia.
Sulle origini del Covid, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato: “Dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per capire meglio le origini di questa pandemia. Ci sono state numerose missioni in Cina per capire meglio i primi casi di pandemia e raccomandare studi ulteriori, dei quali c’è urgente bisogno”.
“Tutte le ipotesi devono continuare a essere esaminate – ha aggiunto il direttore dell’Oms – dalle ipotesi della trasmissione da animale a quella della fuoriuscita dal laboratorio, la quale non è ancora stata categoricamente esclusa. Sin dall’inizio, l’Oms ha consistentemente chiesto un processo scientifico pienamente aperto e trasparente per capire i primi giorni della pandemia”.
“È importante ricordare che gli studi sulle origini del virus sono questioni per la scienza; sono difficili da intraprendere e richiedono tempo. Ma abbiamo visto altri fattori, inclusi quelli politici, influenzare gli sforzi e intralciare la nostra capacità di fare progressi e ottenere risposte. Io elogio l’Italia per quello che ha fatto a sostegno degli studi collaborativi e basati sulla scienza. Numerosi ricercatori italiani stanno collaborando con altri laboratori in Europa per meglio capire le prime risultanze dei campioni del 2019”.
Sulla campagna vaccinale, invece, Tedros Adhanom Ghebreyesus afferma: “L’Organizzazione mondiale della Sanità sta invitando i Paesi del G20 a un’azione urgente per vaccinare il mondo e a prendere l’impegno di raggiungere gli obiettivi che l’Oms ha stabilito. I target sono la vaccinazione del 40% della popolazione di tutti i Paesi entro la fine del 2021 e del 70% entro la metà dell’anno prossimo. Per raggiungere l’obiettivo di quest’anno, abbiamo bisogno di due milioni di dosi per i Paesi a basso e molto basso reddito, adesso. Invitiamo tutti i Paesi con dosi in eccesso a donarli ora”.
Secondo il direttore dell’Oms, infatti, “I Paesi ricchi non hanno fatto abbastanza per vaccinare il mondo equamente. Ci sono stati alcuni sviluppi positivi ma chiaramente devono fare di più”.
Tedros Adhanom Ghebreyesus è convinto che un modo per accrescere l’accesso alle dosi è “mettere in attesa i programmi di richiamo. Invece di vaccinare coloro che sono già vaccinati dobbiamo vaccinare coloro che corrono il rischio più alto, se vogliamo migliorare le nostre chance di fermare lo sviluppo di nuove varianti e prevenire il continuo espandersi della pandemia”.
“L’Oms ha già chiesto una moratoria sui richiami, a eccezione delle persone che sono immunocompromesse, almeno fino alla fine di quest’anno per supportare gli sforzi di rifornire quei Paesi dove molte persone non hanno nemmeno ricevuto la loro prima dose. Ma molti Paesi non stanno rispettando tutto ciò”.
“Recentemente ci siamo incontrati con più di 200 esperti sulla questione dell’uso dei booster (i richiami) – ha aggiunto il direttore dell’Oms – Non c’è consenso tra gli esperti sulla loro necessità. D’altra parte, al momento non c’è prova conclusiva che l’efficacia del vaccino Covid-19 contro gravi sintomi e morte si riduca significativamente nel tempo. I vaccini sono rimasti efficaci a prevenire la malattia grave e la morte”.
L’esperto, che si dice “molto preoccupato” per la situazione in Africa, “data la vaccinazione nel continente che è meno del 4%, mentre in molti dei Paesi più sviluppati i tassi di vaccinazione sono ben sopra al 50%”, si dice convinto che il Covid “starà con noi per il futuro prevedibile e manterrà il potenziale di continuare a evolvere”.
Su quando l’Oms dichiarerà la fine della pandemia, Tedros Adhanom Ghebreyesus risponde: “L’Oms non dichiara una pandemia, la pandemia è semplicemente una caratterizzazione della situazione. Stiamo ancora vedendo la diffusione globale della malattia che continua a mettere sottosopra la nostra salute, i sistemi sanitari, le economie e le società. Questa è ancora molto una pandemia”.
Il direttore dell’Oms, poi, ha sottolineato che “il mondo deve essere meglio preparato per prevenire e per rispondere alla minaccia di malattie infettive di potenziale pandemico ed epidemico. Il Covid-19 ci ha mostrato che la nostra preparazione avrebbe potuto essere molto migliore. È per questa ragione che l’Oms ha lanciato una serie di nuove iniziative per proteggere meglio il mondo dalle minacce future”.
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