Dopo Xi’an, anche la città di Yuzhou, nella provincia centrale di Henan in Cina, è in lockdown. Sono 1,2 milioni i residenti bloccati a causa dei contagi rilevati: tre asintomatici. Gli abitanti devono rimanere in casa, in alcuni quartieri è consentito entrare ma non uscire mentre in altri non si può fare né l’uno nell’altro.
La strategia “zero Covid” adottata dal Paese ha fatto sì che si fermasse tutto: sospeso il servizio di trasporto pubblico – anche prima di oggi e compresi i taxi – e vietata la circolazione delle auto. Scuole, musei e centri commerciali sono chiusi così come tutte le attività ad eccezione degli esercizi commerciali che vendono beni essenziali, come supermarket e farmacie.
Nella zona di Xi’an, nel frattempo, i casi registrati sono saliti a 1700 e iniziano a mancare medicine e alimenti. Molti cittadini sono senza cibo e organizzano forme di baratto: sigarette in cambio di un po’ di lattuga, la console Nintendo Switch per un pacco di noodles e due panini. Lo ha riportato la Bbc. “I cittadini sono tornati all’era del baratto: le patate vengono scambiate con i cotton fiocc” ha scritto un utente sul social network Weibo, dove sono stati postati i video degli scambi tra i cittadini per avere un po’ di cibo. La quarantena nella metropoli cinese dura da ormai dieci giorni. La stessa situazione potrebbe ripetersi a Yuzhou che si trova a 500km di distanza.
La strategia zero Covid guarda anche alle Olimpiadi invernali di Pechino programmate a partire dal 4 febbraio. Il direttore esecutivo del Comitato olimpico internazionale (Cio), Christophe Dubi, ha detto: “Siamo fiduciosi sulla gestione da parte dei funzionari cinesi, ma i tanti casi positivi tra gli atleti sono la preoccupazione principale” e ha aggiunto che le autorità locali “hanno allestito una bolla sanitaria estremamente sofisticata che tiene tutti i partecipanti al suo interno. Gli atleti non avranno alcun contatto con il mondo esterno ed eseguiranno un test molecolare ogni giorno”.