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    Che cosa c’è da sapere in più sugli attacchi di Bruxelles

    Un riassunto semplice e chiaro di quello è successo il giorno dopo gli attentati a Bruxelles

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Mar. 2016 alle 20:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 18:48

    Che cosa sappiamo finora sugli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016. Un punto sulla situazione in costante aggiornamento. 

    – La ministra belga della Salute, Maggie De Block, ha aggiornato le informazioni relative alle condizioni degli oltre 270 feriti. Il numero complessivo dei feriti nei tre attacchi compiuti contro l’aeroporto e la metropolitana è di 300, di cui 61 ricoverati in terapia intensiva, di 40 nazionalità diverse; 150 risultano ancora in cura negli ospedali della città e quattro pazienti non sono stati ancora identificati, perché si trovano in coma e in coma farmacologico. 

    – Ibrahim el-Bakraoui era stato arrestato in Turchia nel giugno del 2015, una settimana dopo il suo arrivo ad Antalya. L’uomo era giunto nel paese da una destinazione europea e aveva viaggiato da Antalya a Gaziantep prima di essere arrestato. L’uomo non era stato arrestato sulla base di specifiche informazioni di intelligence fornite dall’Europa, ma perché era sospettato di essere collegato a reti di combattenti stranieri, come parte di un’indagine turca. 

    Dopo l’arresto, el-Bakraoui era stato deportato secondo le procedure standard nei Paesi Bassi, su richiesta del primo ministro turco Erdogan. Le autorità belghe, in quel contesto, avevano dichiarato di non possedere alcuna informazione specifica che ricollegasse l’uomo al terrorismo. 

    – Sull’account ufficiale Twitter, il personale dell’aeroporto di Bruxelles ha annunciato la sospensione di tutti i voli passeggeri sino a venerdì 25 marzo incluso. 

    – Un funzionario del governo turco ha confermato al Guardian che l’attentatore arrestato in Turchia nel giugno del 2015 era Ibrahim el-Bakraoui. 

    – Il segretario di Stato americano, John Kerry si recherà in Belgio venerdì 25 marzo 2016 per incontrare i funzionari belgi e dell’Unione Europea. Lo ha annunciato il portavoce del Dipartimento di Stato americano. 

    – In occasione della sua visita ufficiale in Argentina, il presidente americano Barack Obama ha rinnovato l’impegno degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo.

    – Il procuratore federale belga Frederic Van Leeuw ha confermato che i fratelli Khalid e Ibrahim el-Bakraoui sono i due attentatori suicidi che martedì 22 marzo 2016 hanno ucciso 31 persone. 

    – Ibrahim el-Bakraoui è stato identificato dalle impronte digitali, come l’attentatore che si è fatto esplodere all’interno dell’aeroporto internazionale di Zaventem. Suo fratello, Khalid el-Bakraoui ha attaccato invece il treno della metropolitana alla stazione di Maelbeek, a pochi passi dalle istituzioni europee. Secondo le autorità, Ibrahim non è fra gli attentatori ripresi dalle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto. 

    – Nel corso delle perquisizioni effettuate in un appartamento a Schaerbeek, la polizia ha rinvenuto un computer portatile contenente una nota scritta da Ibrahim el-Bakraoui. Nella dichiarazione, l’uomo ha scritto di avere sospetti sul fatto che la polizia lo stesse ricercando e che non voleva finire in cella. 

    – Nel fotogramma diffuso dai media belgi in cui sono ritratti tre uomini, l’uomo a destra con indosso un cappotto bianco e un cappello nero è stato identificato dai media come il belga Najim Laachraoui che risulta essere ancora in fuga, smentendo così la notizia che fosse stato arrestato in un raid della polizia compiuto ad Anderlecht. 

    – Una persona è stata fermata e sottoposta a interrogatorio a Schaerbeek nella notte di martedì 22 marzo e risulta essere ancora oggetto di indagine da parte della polizia. Un’altra persona è stata invece liberata dopo un interrogatorio approfondito. 

    – Nel corso del raid della polizia a Schaerbeek, sono stati trovati anche 15 kg di esplosivi, 150 litri di acetone, 30 litri di acqua ossigenata, detonatori, una valigia piena di viti e chiodi, e tanti altri materiali, come ad esempio scatole di plastica necessarie per il confezionamento di esplosivi. 

    – L’ultimo bilancio ufficiale degli attacchi contro l’aeroporto e la stazione della metropolitana di Maelbeek si attesta a 31, ma è destinato ad aumentare. Van Leeuw ha riferito che 270 persone sono rimaste ferite negli attentati. 

    – Al momento sono tre le vittime identificate: Olivier Delespesse e Leopold Hecht, entrambi rimasti uccisi nell’attacco alla metropolitana, e Adelma Tapia Ruiz, peruviana, la prima vittima a essere stata identificata, uccisa nell’aeroporto. 

    – È stato osservato un minuto di silenzio per le vittime nel centro di Bruxelles, rotto poi dagli applausi di tutti coloro che si sono riuniti a Place de la Bourse. 

    – Il candidato alle presidenziali americana Donald Trump ha esortato i musulmani britannici a fare di più per denunciare l’estremismo. In un’intervista con Piers Morgan su ITV Good Morning Britain ha detto: “E’ come se loro si stessero proteggendo gli uni con gli altri”. 

    – Un cittadino britannico, David Dixon, manca ancora l’appello. Downing Street ha reso noto che quattro cittadini britannici sono rimasti feriti negli attacchi, fra cui tre persone ricoverate in un ospedale belga. 

    – Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità e ha promesso ulteriori attacchi, minacciando che: “Quello che sta arrivando sarà peggiore e più amaro”. 

    – Laachraoui e i fratelli el-Bakraoui sono stati ricollegati agli attacchi dello scorso novembre a Parigi. 

    – Un adolescente americano rimasto ferito negli attacchi terroristici di Bruxelles, era riuscito a scampare in precedenza agli attentati di Boston e di  Parigi. I genitori del giovane hanno rilasciato un’intervista mercoledì 23 marzo 2016, in cui hanno definito “un miracolo” il fatto che il loro figlio Mason, 19 anni, fosse sopravvissuto agli attentati di Bruxelles visto che si trovava a pochi metri da una delle bombe esplose all’aeroporto di Zaventem. I genitori hanno detto che il loro figlio è riuscito a cavarsela con lievi ustioni ed era “apparentemente tranquillo”. Mason era già sopravvissuto all’attentato alla maratona di Boston nel 2013 e agli attacchi del 13 novembre 2015 a Parigi. 

    (Qui il video della testimonianza dei genitori di Mason, sopravvissuto all’attentato a Bruxelles)

    – L’ambasciata britannica a Bruxelles ha creato un libro digitale di condoglianze su Facebook. L’ambasciatore della Gran Bretagna in Belgio, Alison Rose, ha scritto: “Il Regno Unito è solidale con il Belgio in questo momento difficile. I nostri pensieri sono con coloro che sono stati colpiti dagli attacchi. Invitiamo chiunque voglia inviare un messaggio di condoglianze a utilizzare questo libro virtuale. Grazie.” Per tutti coloro che desiderano lasciare un pensiero, possono farlo qui.

    – Il primo ministro francese ha nuovamente sollecitato il Parlamento europeo ad approvare il sistema dati di identificazione dei passeggeri (PNR), insistendo sul fatto che il sistema proposto aiuterebbe ad intercettare i sospetti terroristi. In un suo intervento a Bruxelles, Manuel Valls ha detto: “Avremmo avuto una buona possibilità di intercettare un numero di individui se PNR fosse esistito. Protegge la libertà individuale, ma permette anche di tracciare e catturare i terroristi. Abbiamo bisogno di questo strumento al fine di mantenere la situazione sotto controllo. Il Parlamento europeo deve dimostrare che è pienamente impegnato a combattere il terrorismo”. 

    – La Federazione della Vallonia-Bruxelles ha annunciato su Facebook che uno dei suoi dipendenti, Olivier Delespesse è stato ucciso nell’attacco alla metropolitana di Maelbeek. “I nostri pensieri vanno alla sua famiglia”. Un collega della vittima aveva in precedenza pubblicato un appello su Facebook per avere informazioni riguardanti la sua sorte. In seguito ha scritto: “Le notizie che abbiamo ricevuto su Olivier Delespesse sono tristi, poiché è morto nell’attentato di ieri alla metro”. 

    – Il re e la regina del Belgio, Re Filippo e la consorte Matilde, hanno reso omaggio alle squadre di emergenza a Bruxelles e hanno visitato l’aeroporto Zaventem. Durante la visita, i reali hanno espresso la loro gratitudine per il lavoro svolto dai vigili del fuoco e dal personale dell’aeroporto. Nel pomeriggio di mercoledì 23 marzo, la coppia reale si recherà in visita a un ospedale militare vicino che ha accolto le prime vittime degli attentati. 

    – Tre membri del personale presso la Commissione europea sono stati feriti negli attacchi. Il vicepresidente della Commissione, Kristalina Georgieva ha confermato che i funzionari sono rimasti coinvolti negli attentati, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle circostanze o sull’entità delle ferite riportate.  “Il personale della Commissione è pronto a contribuire alla lotta in Europa contro quella che è diventata così spesso uno stress enorme per il nostro popolo”, ha detto Georgieva, che si occupa di risorse umane e amministrazione per l’organo esecutivo della Ue.

    – La prima bomba all’aeroporto di Zeventem è esplosa alle 7:58 al banco 11 e la seconda è stata fatta esplodere 9 secondi dopo, vicino al banco 2 della sala partenze. Lo ha confermato il procuratore belga Leeuw.  Il secondo attentatore suicida in aeroporto non è stato identificato, mentre un terzo uomo, che ha lasciato l’aeroporto prima delle esplosioni, è ancora in fase di caccia, Van Leeuw ha detto.

    – Le campane della più antica università del Belgio sono risuonate martedì sera intonando le note della canzone di John Lennon “Imagine“. La Katholieke Universiteit Leuven ha condiviso un breve video che riprende il momento in cui le campane della biblioteca suonano l’inno per la pace e ha scritto sul tweet ufficiale: “La speranza deve sopravvivere”. 

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