Sabato 27 gennaio 2018, alle 12.15 ora locale, un violento attacco suicida ha colpito il centro di Kabul, in Afghanistan, provocando oltre 100 morti e 163 feriti.
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L’esplosione è avvenuta nei pressi della vecchia sede del ministero dell’Interno che ora ospita l’Alto Consiglio di pace (Hpc) e sorge vicino una zona dove si trovano gli uffici dell’Unione europea e di una agenzia di intelligence afghana.
I talebani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan hanno rivendicato l’attacco tramite Twitter con un messaggio inviato ai media dal portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid.
Tutti gli ospedali sono in piena emergenza e in quello di Emergency, il portavoce Dejan Panic ha detto che con sette morti e 70 feriti ricevuti, “siamo al massimo delle nostre possibilità”.
L’attacco a Helmand
Un altro attacco si è verificato anche nella provincia meridionale di Helmand, causando il ferimento di sei persone, quattro soldati e due agenti.
Un veicolo imbottito di esplosivo è saltato in aria oggi ad un check-point delle forze di sicurezza afghane. Lo riferisce l’agenzia di stampa Pajhwok.
L’attentatore, si è appreso, avrebbe voluto portare l’autobomba a ridosso del check-point ma è stato ucciso prima di poterlo fare.
L’operazione è stata rivendicata dal portavoce dei talebani Qari Yousuf Ahmadi.
Cosa è successo a Kabul
L’attentatore suicida ha usato un’ambulanza per passare attraverso i checkpoint, ha passato il primo checkpoint dicendo che stava portando un paziente all’ospedale di Jamuriate e al secondo varco di sicurezza è stato riconosciuto e ha fatto esplodere il veicolo carico di esplosivo”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Interni, Nasrat Rahimi.
L’esplosione della ambulanza-bomba ha causato gravi danni agli edifici, alle auto e alle infrastrutture nella zona di Sedarat Square, vicino alla nota Chicken Street, dove a circa 200 metri si trova anche la sede della delegazione dell’Unione Europea.
Secondo i testimoni, una coltre di fumo grigio si è levata dal centro città e tutti gli edifici nel raggio di centinaia di metri sono stati colpiti dall’esplosione.
Nell’ultimo anno la capitale afgana è stata colpita più volte da attentati con esplosivi poi rivendicati dall’Isis e dai Talebani.
Le più recenti sono quelle del 24 gennaio contro la sede di Save the Children a Jalalabad, che ha causato la morte di 22 persone, e quella del 21 gennaio all’Intercontinental Hotel di Kabul, in cui sono morte 43 persone.
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