“Il presidente dello Yemen è sotto attacco da parte di una milizia armata dalle 3 di oggi pomeriggio” ha dichiarato su Twitter la ministra dell’Informazione del Paese Nadia Sakkaf.
Diverse agenzie di stampa hanno riferito che a Sana’a, capitale dello Yemen, le milizie sciite houthi hanno attaccato il palazzo presidenziale che da ieri tengono accerchiato, facendovi irruzione dopo un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza.
Non è chiaro se il presidente yemenita, Abd Rabbu Mansour Hadi, si trovi o meno all’interno del palazzo.
Ieri, durante la giornata, si sono tenuti scontri nella capitale nei pressi del palazzo presidenziale, causando nove morti. I ribelli, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa yemenita Saba, avrebbero anche occupato la sede della tv di stato.
Sempre ieri, in serata è entrata in vigore una tregua che ha provvisoriamente portato alla cessazione delle ostilità, ma tuttavia i ribelli hanno continuato ad accerchiare il palazzo presidenziale, fino a riprendere oggi gli scontri.
Gli houthi sono una milizia musulmana sciita, che si batte per dare alla regione settentrionale dello Yemen – da loro controllata – maggiore autonomia. I musulmani sciiti rappresentano il 42 per cento della popolazione del Paese, mentre i sunniti sono il 58 per cento (dati del Calendario atlante De Agostini 2015).
La tensione nel Paese è salita il 17 gennaio, quando è stato sequestrato il capo dello staff presidenziale, che avrebbe dovuto partecipare a una riunione riguardo la stesura della nuova costituzione yemenita. Tuttavia, gli houthi vorrebbero boicottare la nuova carta costituzionale, che a loro avviso violerebbe l’accordo di pace stilato lo scorso settembre.
Sempre secondo l’accordo di pace, gli houthi avrebbero dovuto ritirarsi dalla capitale Sana’a dopo la creazione di un governo di unità nazionale, ma tuttavia hanno mantenuto la loro presenza in città e sono avanzati anche in zone del Paese a maggioranza sunnita.
Dal 2004, in Yemen, è in corso un conflitto che contrappone le milizie sciite, gli houthi, al governo. Ampie parti del territorio del Paese, inoltre, sono controllate da Al Qaeda della penisola arabica (Aqap), cui si contrappongono sia gli houthi sia il governo yemenita.
Questo ramo di Al Qaeda ha rivendicato l’attentato contro la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo di Parigi.
Anche per questa ragione il governo yemenita, oggi sotto assedio dei ribelli houthi, è sempre stato considerato dagli Stati Uniti un alleato nella guerra contro il terrorismo.
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