La recente scoperta di un nuovo sistema planetario con 7 esopianeti rocciosi simili alla Terra ha creato grande entusiasmo, e non solo nella comunità scientifica. In molti hanno parlato di pianeti gemelli della Terra, di pianeti abitabili.
Ma l’aggettivo “abitabile” potrebbe essere fuorviante dal momento che a una lettura distratta potrebbe passare il messaggio che su questi nuovi pianeti ci sia un clima piacevole, con aria respirabile, e un paesaggio accogliente per l’uomo, proprio come sulla Terra.
“Abitabile” dal punto di vista scientifico e astronomico significa però tutt’altro.
In astronomia la zona abitabile, o più precisamente, la zona abitabile circumstellare, indica l’area intorno ad una stella dove un pianeta può teoricamente mantenere acqua liquida sulla sua superficie.
Tutto quello che sappiamo è che per il tipo di vita che esiste sulla Terra, l’acqua allo stato liquido è una necessità imprescindibile.
Il concetto è basato sulle condizioni favorevoli per la vita per come noi la conosciamo sulla Terra. Mondi inospitali per l’essere umano, potrebbero in realtà pullulare di altre forme di vita del tutto inimmaginabili.
Alcuni scienziati sostengono però che la teoria della zona abitabile sia troppo semplicistica in quanto viene presa in considerazione solo la vita conosciuta sulla Terra, mentre potrebbero esistere zone abitabili su altri pianeti in cui altri composti diversi dall’acqua, come l’ammoniaca e il metano, possono essere favorevoli ad altre forme di vita.
Con la tecnologia attuale, non abbiamo la capacità di rilevare acqua allo stato liquido sulla superficie dei mondi al di fuori del nostro sistema solare, bisogna quindi lavorare con le informazioni che si hanno cioè la temperatura della stella e la distanza del pianeta dell’orbita.
Un pianeta troppo vicino alla stella attorno alla quale orbita potrebbe essere così caldo che l’acqua evaporerebbe immediatamente. Allo stesso tempo, se fosse troppo lontano, l’acqua si presenterebbe allo stato solido, ovvero un mondo interamente di ghiaccio.
Bisogna però tenere presente che la distanza dalla stella non è tutto: sia Venere e Marte sono spesso considerati nella zona abitabile del nostro sistema solare. Tuttavia, Venere ha un’atmosfera così soffocante che vi è un forte effetto serra, sulla sua superficie vi è una temperatura di 460 gradi centigradi. Allo stesso tempo su Marte l’atmosfera è così rarefatta che l’acqua liquida si ha solo in brevi periodi, nei giorni più caldi.
Per quanto riguarda i sette esopianeti di Trappist-1, la cui scoperta è stata annunciata ieri dalla Nasa, tre si trovano nella zona di abitabilità della loro stella, e hanno quindi tutte le carte in regola per ospitare acqua liquida.
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