Il governo britannico ha diffuso un documento, disponibile online, in cui spiega dettagliatamente cosa bisognerebbe fare in caso di attacchi armati. Le regole potrebbero risultare utili anche per cittadini di altre nazionalità.
Le norme da rispettare seguono i semplici principi dello “scappa, nasconditi, dai l’allarme”.
Secondo le autorità del Regno Unito, chiunque si trovi coinvolto in una sparatoria dovrebbe immediatamente individuare le vie di fuga disponibili, convincendo anche chi si dovesse trovare vicino a scappare.
Se la fuga risultasse eccessivamente pericolosa, la soluzione migliore sarebbe quella di trovare un buon nascondiglio e non di fingersi morti, per evitare di essere scoperti e presi come ostaggi.
L’ufficio di sicurezza antiterrorismo ricorda che alcune pallottole sono in grado di perforare anche i mattoni, il legno, il vetro e il metallo, e sulla base di questi fattori specifica di scegliere attentamente il proprio nascondiglio.
Secondo le autorità è indispensabile, una volta che ci si è nascosti, localizzare tutte le possibili vie di fuga, che non si limitano alle porte. All’interno del nascondiglio, bisogna ricordarsi di togliere la suoneria a qualunque dispositivo elettronico si stia portando con sé, contattando immediatamente le autorità.
Mail, telefonate, sms e altri mezzi ancora sono degli ottimi metodi per far sapere alle forze di sicurezza dove ci si trova, dove sono precisamente gli attentatori e se ci sono o meno degli osteggi coinvolti nell’assalto.
Qualunque oggetto che possa intralciare la fuga deve essere abbandonato sul posto e non ci si deve assolutamente fermare per scegliere cosa portare con sé.
Il documento spiega anche il comportamento da tenere durante l’intervento delle forze dell’ordine.
Dato che in una retata ci può essere molta confusione, i civili devono tenere le mani in vista ed evitare movimenti bruschi, per non essere scambiati per attentatori. Devono inoltre essere disposti a fare quanto richiesto dalla polizia senza opporre la minima resistenza ed tenersi pronti a scappare durante l’evacuazione.
Leggi l'articolo originale su TPI.it