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    Cos’è Boko Haram?

    Dietro il rapimento delle studentesse nigeriane c'è il gruppo di estremisti islamici che dal 2009 lotta per rovesciare il governo

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 14 Mag. 2014 alle 00:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:51

    Negli ultimi giorni l’attenzione internazionale si è concentrata sul rapimento di oltre 200 studentesse in Nigeria da parte dei ribelli di Boko Haram.

    Un filmato rilasciato lunedì dal gruppo militante islamico mostra alcune delle studentesse nigeriane rapite la notte del 16 aprile e un leader del gruppo che annuncia che le ragazze saranno liberate solo in cambio del rilascio dei ribelli prigionieri.

    Boko Haram non è nuovo a simili atrocità. Con un’ondata di attentati, omicidi e rapimenti ha già provocato più volte il caos nel paese più popoloso di tutta l’Africa. Il gruppo è basato prevalentemente nel nordest della Nigeria, una delle regioni più povere del paese.

    Il movimento nasce nel 2002 a Maiduguri, capitale dello stato del Borno, su iniziativa di un carismatico religioso musulmano, Mohammed Yusuf, il quale fonda una moschea e una scuola islamica.

    Inizialmente focalizzato sull’opposizione all’educazione occidentale, nel corso del tempo, e in parte in reazione a un giro di vite del governo nigeriano, Boko Haram diventa sempre più violento.

    I primi attacchi risalgono al 2009, quando inizia il conflitto del movimento con il governo centrale. L’obiettivo dell’organizzazione diventa rovesciare il governo e creare uno stato islamico, e la scuola è ormai un terreno di reclutamento per jihadisti.

    Oggi Boko Haram uccide più persone per singolo attacco di tutte le organizzazioni terroristiche islamische del mondo. Negli ultimi mesi ha ucciso circa un centinaio di persone alla settimana tra nigeriani cristiani e musulmani.

    I militanti di Boko Haram sono collegati ad altri gruppi terroristici. La loro relazione più importante è con il Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (al-Qaeda del Maghreb islamico), che fornisce loro armi, denaro e addestramento al combattimento. 

    Gli ultimi attacchi dell’organizzazione sono le esplosioni del 14 aprile, quando almeno 70 persone sono state uccise nei pressi di un parcheggio, e del 2 maggio, quando 19 persone sono morte. Gli attentati dimostrano che Boko Haram dispone di una forza di combattimento di migliaia di uomini, ma anche di cellule specializzate in esplosivi.

    Secondo gli analisti, Boko Haram è sempre più ricco. Ma visto che il supporto viene da fuori i confini della Nigeria, per il governo nigeriano centrale è molto difficile intervenire. La minaccia scomparirà solo se il governo della Nigeria riuscirà a ridurre la povertà cronica della regione e a costruire un sistema educativo che guadagni l’appoggio dei musulmani locali.

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