Duecentocinquanta sacerdoti, provenienti da 51 paesi nel mondo, sono arrivati a Roma per un corso dedicato all’esorcismo: l’obiettivo è quello di imparare a identificare la possessione demoniaca, per ascoltare le esperienze degli altri religiosi e per fare una riflessione che vada oltre i semplici riti esorcisti.
Inaugurato nel 2005, il corso ha visto il numero delle iscrizioni più che raddoppiarsi. La sede è l’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum e il costo è pari a 300 euro. Tocca temi teologici e psicologici, oltre che fornire un excursus sulla storia dell’esorcismo.
“L’idea di promuovere un corso di livello universitario è nata per cercare di risolvere le difficoltà nelle quali si dibattevano diversi sacerdoti nell’affrontare i problemi presentati dalle persone che desideravano liberarsi dal contatto con il mondo dell’occulto, della magia, del satanismo, o che per motivi diversi sentivano di aver a che fare con l’azione del demonio”, annuncia sul sito ufficiale Padre Luis Ramirez, dell’ Istituto Sacerdos dello stesso Ateneo, uno degli organizzatori del corso.
“Il corso è nato per venire ad incontro a chi vuole capire meglio la modalità di aiuto più adatta verso le persone che hanno bisogno di una guarigione spirituale”, ha aggiunto.
Si calcola, ma non esistono fonti attendibili a supporto di questi numeri, che ogni anno nel mondo avvengano mezzo milione di esorcismi. Anche sul numero dei sacerdoti scelti non c’è un dato ufficiale: si stima che in Italia siano circa quattrocento, considerato che ce ne è almeno uno per ogni diocesi e che poi ne vengono nominati altri ‘ad acta’, ovvero per singole situazioni di urgenza.
Il corso per esorcisti è il primo al mondo che propone un’attenta ricerca accademica ed interdisciplinare sul ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione, argomento a volte sottaciuto perché troppo controverso. In particolare l’iniziativa vuole essere di sostegno ai vescovi nella preparazione dei sacerdoti assegnati a questo incarico, come pure per i laici professionisti che li assistono.
Anche in Francia la richiesta di esorcisti è aumentata vertiginosamente secondo The Economist, ma la Chiesa cattolica ha trascurato la formazione in materia per i preti e si è verificato il fenomeno degli “appaltatori indipendenti” non riconosciuti dal Vaticano, ma che comunque hanno risposto alla domanda del pubblico improvvisandosi esorcisti.
La pratica dell’esorcismo viene affidato a sacerdoti dotati di particolare equilibrio psichico e spirituale.
Alcuni dei casi di esorcismo più famosi
Agli inizi del Novecento una studentessa della Missione di San Michele in Sud Africa dichiarò di essere stata posseduta dal demonio.
Il suo nome era Clara Germana Cele e raccontava di essere rimasta vittima del demonio durante una preghiera che provocò in lei alcune reazioni tipiche dei posseduti: conoscenza di lingue antiche, repulsione verso simboli religiosi ed episodi di chiaroveggenza.
Intorno al 1940 il giovane Roland Doe, pseudonimo assegnatogli dalla Chiesa per preservare la sua vera identità, sarebbe entrato in contatto col diavolo.
Roland Doe era nato in una famiglia luterana tedesca e inizialmente viveva con i suoi genitori nella contea di Prince George, nel Maryland.
Figlio unico, Roland crebbe circondato da adulti, tra i quali spiccò in particolare la zia Harriet, una spiritualista che lo introdusse alla tavola Ouija.
Il ragazzo venne ricoverato in seguito all’insorgere di strani fenomeni: il suo corpo si ricopriva di strane ferite e graffi, mentre dalla bocca emetteva suoni animaleschi e, si racconta, riuscisse a levitare a mezz’aria. Prima di riuscire, il rituale dell’esorcismo venne eseguito più di trenta volte e, alla fine dell’atto, l’intero ospedale dove il giovane si trovava ricoverato venne invaso da un infernale odore di zolfo.
La sua storia divenne uno degli episodi di possessione più famosi di sempre, tanto che avrebbe ispirato il regista William Friedkin nella realizzazione del film-cult “L’esorcista”.
Cresciuta in una piccola città della Baviera, in una famiglia cattolica di ceto medio-basso e tradizionalista cattolica, nel 1968 Anneliese iniziò a soffrire di convulsioni che la tormentarono durante gli anni della scuola superiore. All’inizio si sottopose a visite mediche e le fu diagnosticata una forma di epilessia; le furono prescritti medicinali per curare entrambe le sintomatologie.
Dopo una lunga degenza in ospedale psichiatrico per epilessia e disturbi mentali, cominciò a esibire comportamenti da possessione demoniaca, tanto che i genitori decisero di sottoporla a un esorcismo.
La ragazza morì nel giro di un anno, dopo essere stata sottoposta ad oltre 70 esorcismi, mentre i sacerdoti e i genitori furono accusati di omicidio colposo. Il controverso caso di cronaca ispirò il celebre film di Scott Derrickson “Emily Rose”.