Coronavirus, in Australia positivi i primi test del vaccino sull’uomo
Non c’è solo l’ormai celebre vaccino di Oxford tra le speranze dell’uomo di riuscire a vincere la lotta contro il Coronavirus: anche i medici e i ricercatori di altri istituti in giro per il mondo stanno cercando di mettere a punto un siero che possa permettere di sviluppare gli anticorpi necessari a non contagiarsi più. Tra questi, c’è anche il vaccino Covax 19, messo a punto in Australia, che nei test di Fase 1 ha dimostrato di essere sicuro e di generare una risposta immunitaria. Si tratta del primo siero a superare la Fase 1 della sperimentazione nel Paese: è stato somministrato a 40 volontari sani, nessuno dei quali ha riportato effetti collaterali significativi o febbre.
A sviluppare il vaccino australiano è l’Università Flinders di Adelaide. Nikolai Petrovsky, direttore di Endocrinologia del Flinders Medical Centre, ha comunicato i risultati definitivi dello studio – non ancora pubblicato – e ha dichiarato che i dati relativi alla sicurezza dei test di Fase 1 sono stati approvati dal comitato etico del Centro, che ha autorizzato ulteriori test su volontari, tra cui anziani, bambini e malati di tumore. “Abbiamo confermato che il vaccino Covax 19 può indurre risposte appropriate di anticorpi in soggetti umani. I dati preliminari sulla sicurezza mostrano che non vi sono significativi effetti collaterali sistemici in alcuno dei soggetti”, ha detto Petrovsky al quotidiano The Australian.
La Fase 2 della sperimentazione del vaccino contro il Coronavirus coinvolgerà circa 500 volontari e inizierà a settembre. La ditta di biotecnologia Vaxine, di cui Petrovsky è il fondatore, sta già lavorando anche con altri Paesi per avviare la Fase 3, coinvolgendo fino a 50mila volontari, soprattutto nei luoghi più colpiti dal Covid-19. Petrovsky ha fatto sapere che il suo desiderio sarebbe quello di dare accesso prioritario al vaccino ai residenti di case di riposo a rischio di contrarre il virus.
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