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    Coronavirus, allarme Ue: “Peggio di marzo, misure stringenti o lockdown inevitabile”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 25 Set. 2020 alle 08:12

    Coronavirus, allarme Ue: “Misure stringenti o lockdown inevitabile”

    La seconda ondata del Coronavirus in Europa, con vari Paesi che da diverse settimane hanno registrato un’impennata dei contagi, preoccupa l’Ue: l’ultimo allarme in ordine di tempo è quello lanciato dalla Commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, insieme al Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). I governi europei, ha chiesto Kyriakides, adottino misure più stringenti, altrimenti nuovi lockdown generalizzati saranno inevitabili. “In alcuni Paesi – ha dichiarato la Commissaria alla Salute – la situazione dell’Unione è peggiore che a marzo. Siamo preoccupati. Qualcuno penserà che lanciamo messaggi pessimistici, ma invitiamo con urgenza le capitali ad applicare i provvedimenti raccomandati a luglio se vogliono evitare di dover decretare nuove chiusure totali”.

    Qualche mese fa, del resto, la Commissione si era sbilanciata circa la possibilità di nuovi lockdown, escludendoli con forza. Adesso, però, la situazione dei contagi appare molto preoccupante. Per fortuna, però, non tutti i Paesi versano nelle stesse condizioni di emergenza. La pandemia in Italia e in Germania, ad esempio, risulta essere più sotto controllo rispetto ad altri Stati. Austria, Belgio, Danimarca, Olanda e Francia sono considerati Paesi “a rischio crescente”, mentre Spagna, Bulgaria, Romania e Ungheria sono aree “ad alto rischio” e in cui “l’aumento dei decessi è già stato osservato o potrebbe essere osservato presto”.

    Cosa fare, dunque? Kyriakides ha invitato i governi a fare più test, migliorare il tracciamento, rinforzare la sanità pubblica. Ma soprattutto a tenersi pronti per imporre lockdown mirati, chiudendo le attività dove non è possibile il distanziamento. Sul tema scuole, invece, l’Ue auspica che la chiusura preventiva avvenga solo quando ci sono casi conclamati o un alto numero di assenze causate da influenza e Coronavirus. Non manca, tuttavia, un invito rivolto anche alla popolazione europea, affinché rispetti il distanziamento sociale, frequenti sempre le stesse persone, indossi le mascherine, eviti feste e cene.

    Le prossime mosse dell’Italia

    Per evitare drastici interventi futuri, il Governo italiano sta lavorando in queste ore a nuove strette. Al momento, il ministro della Salute Roberto Speranza sta valutando se estendere i tamponi obbligatori ai viaggiatori provenienti da altri tre Paesi europei (Belgio, Repubblica Ceca e Regno Unito), inserendoli in una lista che comprende già tra gli altri anche Francia e Spagna. La decisione arriverà all’inizio della prossima settimana. L’esecutivo, inoltre, considera avventata la decisione di altri Paesi europei sull’estensione al 25 per cento della capienza degli stadi per gli eventi sportivi. Al momento, dunque, resterà il limite di mille persone. E si attenderà un nuovo parere del Comitato tecnico scientifico.

    Il Governo Conte, a breve, dovrà anche prendere una nuova decisione sullo stato d’emergenza. La proroga attuale scade il 15 ottobre. Un nuovo appuntamento tra Conte e Speranza è previsto in prossimità della scadenza: a seconda della situazione dei contagi, si vedrà il da farsi. Ma difficilmente, con questi numeri della pandemia, non si renderà necessario prolungare ancora lo stato d’emergenza.

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