Coronavirus, guarito il super diffusore che ha infettato decine di persone
Nei giorni scorsi in Gran Bretagna si è parlato molto di un certo Mister X, un “super diffusore” del Coronavirus la cui identità è stata tenuta nascosta per motivi di privacy. L’uomo in questione ha contratto il virus nCoV-2019 durante un viaggio di lavoro a Singapore. Poi, senza presentare alcun sintomo, si è recato in Francia, sul Monte Bianco, con la famiglia. Lì, in hotel, ha infettato cinque concittadini, tra i quali anche un bambino di 9 anni, e uno spagnolo. Tornato in Gran Bretagna ancora senza sintomi, ha contagiato altre persone in un pub. Poi la diagnosi di Coronavirus, la profilassi, le cure. Ma ormai era troppo tardi: l’uomo aveva involontariamente contribuito alla diffusione dell’epidemia.
Oggi, martedì 11 febbraio 2020, il super diffusore del Coronavirus ha rivelato la sua identità. L’uomo si chiama Steven Walsh, ha una sessantina d’anni e lavora per la Servomex, una compagnia britannica che produce e vende in tutto il mondo sensori industriali. Walsh ha rivelato la propria identità perché è guarito dal Coronavirus. Al momento rimane ricoverato (e la sua famiglia in isolamento per capire se è stata contagiata o meno), ma si tratta di una precauzione. Il peggio è passato. A confermare la sua guarigione anche il servizio sanitario nazionale.
Il numero dei potenziali contagi potrebbe essere molto più alto, visto che quando era a Singapore Walsh ha preso parte a una conferenza internazionale con oltre 90 persone presenti. Che adesso temono a loro volta di essere portatrici sane e di aver diffuso il virus anche nei loro Paesi. Secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione mondiale della sanità, la storia del super diffusore britannico del Coronavirus è emblematica per far capire l’importanza dello scambio di informazioni tra i vari Paesi per trovare tutte le persone che – involontariamente – possono contribuire alla diffusione della malattia. Nessuna delle persone contagiate da Walsh, ha precisato il servizio sanitario, è al momento in gravi condizioni.
Già a gennaio si era parlato di un altro grande diffusore del Coronavirus. In quel caso si trattava di una donna cinese, originaria di Shanghai, volata in Germania per lavoro. Arrivata nel quartiere generale della sua azienda, a Stockdorf (sud-est di Monaco), la donna ha contagiato una dozzina di colleghi. Che a loro volta hanno trasmesso il virus nCoV-2019 ai familiari. A oggi, le vittime del Coronavirus sono più di mille: i contagi sono oltre 42mila.