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    Coronavirus, lo studio più grande condotto finora rivela chi sono i soggetti più a rischio

    Personale medico arriva nella provincia di Hubei. Credit Image: © SIPA Asia via ZUMA Wire/Ansa

    Maggior rischio di contagio per anziani e malati. Gli uomini hanno una probabilità di morire pari al 2,8 per cento contro l'1,7 per cento delle donne

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 18 Feb. 2020 alle 07:49

     

    Coronavirus, lo studio più grande condotto finora rivela chi sono i soggetti più a rischio

    Il più grande studio realizzato finora sul coronavirus ha rilevato che i malati e gli anziani sono i soggetti più a rischio di contrarre il Covid-19, e gli uomini sono leggermente più a rischio delle donne di morire dopo il contagio.

    A condurre la ricerca è stato il China Center for Disease Control and Prevention, che ha esaminato oltre 70mila casi tra accertati, sospetti e asintomatici, a partire dallo scoppio dell’epidemia fino all’11 febbraio scorso, ultimo giorno preso in considerazione.

    Lo studio ha rivelato che l’80,9 per cento dei casi di malattia sono stati lievi, il 13,8 per cento sono stati gravi, e solo il 4,7 per cento sono considerati critici, mentre il tasso di mortalità più alto si registra tra i pazienti ultra-ottantenni (14,8 per cento) e in generale cresce con l’aumento dell’età.

    Le malattie che pongono i rischi più alti per chi ha contratto il virus sono innanzitutto le malattie cardio-vascolari, seguite dal diabete, dai problemi respiratori e dall’ipertensione.

    Il tasso di mortalità complessivo è del 2,3 per cento, con un picco del 2,9 per cento nella provincia di Hubei, da dove si è diffusa l’epidemia, e una media dello 0,4 per cento nelle altre province della Cina.

    Gli uomini hanno una probabilità di morire pari al 2,8 per cento contro l’1,7 per cento delle donne.

    In totale, sono 3.019 i membri del personale sanitario che sono stati contagiati, e di questi 1.716 sono stati classificati come casi confermati, e cinque di loro sono morti. Tra loro anche Liu Zhiming, un primario dell’ospedale di Wuhan e anche Li Wenliang il medico che per primo diede l’allarme sul coronavirus, ma inizialmente fu costretto a tacere dalle autorità cinesi.

     

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