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    Settimana lavorativa di 4 giorni: così la premier della Nuova Zelanda vuole far ripartire l’economia e il turismo dopo l’epidemia di Coronavirus

    L'idea le è stata suggerita da alcuni lavoratori, i quali sostengono che viaggerebbero di più se avessero più tempo a disposizione

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 20 Mag. 2020 alle 14:48

    Coronavirus, la premier della Nuova Zelanda propone la settimana lavorativa di 4 giorni

    La premier della Nuova Zelanda Jacinda Ardern ha suggerito ai datori di lavoro di considerare una settimana lavorativa di 4 giorni e altre opzioni di lavoro flessibili per rilanciare il turismo del Paese e risollevare l’economia, in ginocchio dopo l’epidemia di Coronavirus. Il primo ministro neozelandese ha condiviso il suo pensiero in un video pubblicato sul suo profilo Facebook, registrato di ritorno da Rotorua, uno dei maggiori centri turistici del Paese. La Ardern ha affermato che diverse persone le hanno suggerito diverse soluzioni, dalla settimana lavorativa più breve all’introduzione di più giorni festivi, come soluzione per incoraggiare il turismo locale dal momento che le frontiere rimangono ancora chiuse a causa dell’epidemia di Covid-19.

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    Secondo la premier, infatti, molti neozelandesi affermano che viaggerebbero molto di più se avessero più giorni liberi a disposizione. “Ho sentito molte persone – ha dichiarato il primo ministro – suggerire che dovremmo avere una settimana di lavoro di quattro giorni. Come ho già detto, abbiamo imparato così tanto dal Covid-19 e sulla flessibilità delle persone che lavorano da casa. Incoraggio davvero i datori di lavoro che sono nella condizione di farlo a valutarlo, a pensare se è qualcosa che funziona per la loro azienda perché aiuterebbe il turismo in tutto il Paese”.

    La proposta della premier trova d’accordo Andrew Barnes, fondatore di Perpetual Guardian, un’azienda di oltre 200 persone che dal 2018 è passata a una settimana lavorativa di quattro giorni. Intervistato dal The Guardian, Barnes ha dichiarato che da quando i suoi dipendenti lavorano meno giorni a settimana, la produttività è aumentata, ma anche il benessere sia fisico che mentale dei suoi lavoratori. “La Nuova Zelanda potrebbe sicuramente passare a una settimana di quattro giorni dopo l’epidemia di Coronavirus e in effetti sarebbe una strategia per ricostruire l’economia e in particolare il mercato del turismo duramente colpito dall’epidemia, favorendo il turismo domestico” ha dichiarato l’imprenditore al quotidiano britannico aggiungendo: “Dobbiamo mantenere tutti i vantaggi di produttività che il lavoro da casa ha portato, inclusa l’aria più pulita e la mancanza di traffico. Dobbiamo essere audaci con il nostro modello. Questa è un’opportunità per un massiccio ripristino”.

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