Coronavirus, i dubbi del New York Times: “Ma gli italiani sanno rispettare le regole?”
“Ma gli italiani sanno rispettare le regole?“, è la domanda che si sono posti i giornalisti del New York Times alla luce dei provvedimenti fortemente restrittivi contenuti nel decreto governativo approvato per contenere la diffusione del Coronavirus.
Mentre medici, infermieri, esperti chiedono di restare in casa per limitare i contagi, sui social compaiano drammatiche immagini di cittadini che scappano alle stazioni dei treni di Milano per lasciare frettolosamente la Lombardia diventata zona rossa. Ammassati, in barba a qualsiasi precauzione, sono tanti gli italiani che hanno preso d’assalto le spiagge e gli impianti sciistici lo scorso weekend soleggiato. Una folla di persone si è radunata persino in un centro commerciale per vedere Elettra Lamborghini. Di fronte a queste scene è impossibile condannare il dubbio dei giornalisti del New York Times.
Sul quotidiano si legge: “Molti, fra cui Conte, hanno fatto appello agli italiani affinché respingessero la loro tendenza alla ‘furbizia’, la parola italiana per il tipo di astuzia o intelligenza utilizzata per arginare burocrazia e leggi scomode”. Ma la “furbizia, a dire il vero – recita ancora il New York Times -, è un tratto di carattere generale attribuito agli italiani, spesso da altri italiani. Domenica scorsa, però, sembrava che i viaggiatori si precipitassero sui treni fuori dalla Lombardia prima che il decreto entrasse in vigore nel pomeriggio e mentre esperti sanitari e funzionari imploravano il pubblico di rispettare la legge e agire in modo responsabile”.
La testata americana tira fuori lo studio di Luigi Barzini che spiegare il comportamento “tipico” degli italiani: “Nel classico studio di Luigi Barzini del 1964 sui suoi connazionali, “Gli italiani”, egli attribuì il valore della furbizia all’abitudine dell’Italia di essere conquistata e governata da una lunga serie di odiati stranieri, da Napoleone agli Asburgo. “Sotto la superficie gli italiani hanno inventato modi per sconfiggere le regole oppressive”, ha scritto Barzini. “Dato che non potevano proteggere la loro libertà nazionale nel campo di battaglia, hanno combattuto faticosamente per difendere la libertà dell’individuo e della sua famiglia, l’unica libertà che in ogni caso hanno compreso””.
Secondo il Nyt, le leggi: “sono diventate un male necessario se non altro perché hanno fornito la gioia di eluderle. “Come si potrebbe eludere le leggi se non ce ne fossero?” ha scritto Barzini. Questo è esattamente il tipo di pensiero che il signor Conte ha invitato gli italiani a evitare”.
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