“Ha lavorato fino alla fine in un reparto Covid, non le hanno dato neanche una mascherina per proteggersi e ora lei non c’è più”. A pronunciare queste disperate parole è il marito di Danielle Dicenso, un’infermiera 33enne del reparto di terapia intensiva del Palmetto General Hospital di Hialeah, in Florida, che è stata trovata morta in casa sua dopo aver contratto il Coronavirus. Alla donna, secondo quanto il coniuge ha raccontato ai media locali, non erano state forniti gli adeguati dispositivi di protezione individuale per svolgere il suo lavoro in prima linea con i pazienti affetti dal Covid-19.
Danielle si era messa in quarantena dopo aver accusato febbre e tosse e aveva anche effettuato il tampone che, però, aveva dato un risultato definito come “inconcludente”. Le sue condizioni sono peggiorate giorno dopo giorno, fino alla morte, e ora i parenti sono in attesa dell’autopsia per chiarire se Danielle sia morta effettivamente a causa dell’infezione. E, anche se suo marito è convinto che la donna abbia contratto il virus in ospedale perché priva delle necessarie misure di sicurezza, la struttura sanitaria ha garantito che tutti i dipendenti sono messi nelle condizioni di poter svolgere in loro lavoro senza rischiare di essere contagiati. “Tutti i dipendenti del nostro ospedale sono sottoposti a controllo della temperatura all’arrivo, indossano una maschera durante l’assistenza ai pazienti e sono tenuti a informarci se diventano sintomatici. Non sono autorizzati a lavorare in ospedale per prendersi cura dei pazienti se presentano sintomi di Covid-19”, è quanto hanno infatti spiegato dall’ospedale della Florida.
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