Coronavirus cinese: i sintomi, le informazioni e i rischi per l’Italia
Il virus 2019-nCoV, il nuovo coronavirus cinese che si sta diffondendo a macchia d’olio dalla Cina ad altre zone del mondo, inizia a fare paura: sono sempre di più le persone, anche in Italia, alla ricerca di informazioni sui sintomi, sui numeri di questa epidemia e soprattutto per i rischi per il nostro Paese.
Nella serata di giovedì 23 gennaio una cantante italiana, di rientro da un tour in Cina, è stata ricoverata all’ospedale di Bari con sintomi sospetti. I successivi esami hanno escluso che si trattasse di coronavirus. Nel pomeriggio di venerdì 24 gennaio un nuovo caso sospetto è emerso a Parma.
Al momento, sono 25 i morti accertati a causa del coronavirus, su un totale di oltre 600 contagi. Tutti sono avvenuti nella città focolaio di Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei (Cina centrale) con oltre 11 milioni di abitanti. Ma il pericolo è anche altrove: in questi giorni, si sono moltiplicate le segnalazioni su possibili pazienti infetti negli Stati Uniti, a Singapore, in Vietnam, in Corea del Sud, in Brasile, in Tailandia, in Giappone.
Lo spauracchio coronavirus cinese non risparmia però neanche l’Europa: è di oggi la notizia di “almeno tre casi sospetti” infetti in Scozia – sottoposti a esami più approfonditi – e persino uno in Francia. E l’Italia? Al momento, sono state attivate tutte le procedure di sicurezza, soprattutto negli aeroporti e con particolare attenzione a tutti i viaggiatori in arrivo dalla città di Wuhan.
Coronavirus cinese, tutti i sintomi
I sintomi del coronavirus cinese, spiegano i medici, sono molto simili alla polmonite. Ci sono quindi febbre alta, difficoltà respiratoria, raffreddore e debolezza generale. Uno dei primi pazienti a essere guarito dal virus, un ragazzo di 23 anni di Wuhan, ha raccontato di aver avuto anche vertigini e mal di testa. Sintomi che non andavano via neanche dopo le cure.
L’uomo ha spiegato di essere stato così male da non poter muovere il corpo e dover inalare ossigeno costantemente. Huang ha attribuito la sua pronta guarigione alla giovane età e la cura meticolosa data dalla sorella, che presumibilmente aveva sfondato il cordone esterno alle unità di quarantena per potersi occupare di lui.
Si chiama coronavirus proprio perché ha una forma di corona. La trasmissione può avvenire sia per via aerea, sia per contatto. Ciò che è certo è che si trasmette anche da uomo a uomo, ma anche che il virus è stato trasmesso per la prima volta all’uomo dagli animali, in particolare dai serpenti. Secondo le prime stime, ha un periodo di incubazione che va da due a dieci giorni.
I rischi per l’Italia
Anche in Italia è allarme per il Coronavirus. Al momento una donna barese proveniente dalla Cina è ricoverata nel Policlinico di Bari per un sospetto caso di coronavirus perché, arrivata al pronto soccorso con sintomi apparentemente influenzali, febbre e tosse, sono state attivate, come da circolare ministeriale, tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. A quanto si apprende si tratta di una cantante della provincia di Bari di ritorno da un tour in oriente che ha toccato anche la zona di Wuhan, città di origine del virus, che ha avvertito sintomi sospetti.
In Italia, come già anticipato, sono già state attivate le procedure di sicurezza. Soprattutto a Fiumicino, dove nelle prime ore del mattino di giovedì 23 gennaio 2020 sono arrivati 202 passeggeri imbarcati su un volo proveniente da Wuhan.
I viaggiatori sono transitati in un “canale sanitario” dedicato, lontano dalle aree di transito degli altri passeggeri in arrivo, in applicazione delle procedure disposte dalle autorità dopo la diffusione del contagio. Appositi scanner hanno controllato la loro temperatura corporea.
La Farnesina “raccomanda di posticipare tutti i viaggi nell’area di Wuhan”, ricordando anche che la “grande maggioranza dei casi di infezione è stata registrata a Wuhan, ma sono state coinvolte anche altre città e province nel Paese, tra le quali Pechino, Shanghai e il Guangdong”.
Il Messaggero oggi ha intervistato il virologo Guido Antonelli, professore ordinario all’Università La Sapienza di Roma: il professore ha spiegato che c’è la possibilità che “il virus arrivi in Europa”.
“Abbiamo imparato tanto dalla Sars e dalla Mers – ha aggiunto – tuttavia essendo un virus a trasmissione aerea che può essere limitato solo con misure estremamente rigide, la situazione potrebbe essere molto preoccupante”.