Coronavirus, i sospetti della Cina: “Se il paziente zero fosse un soldato americano?”
Se tutto fosse partito da un soldato americano? È questo il sospetto che nelle ultime ore circola negli ambienti di Pechino, e in particolare dal Ministero degli Esteri cinese, secondo cui a portare il Coronavirus in Cina potrebbero essere stati dei militari americani. Il portavoce Zhao Lijian ha rilanciato su Twitter il video dell’audizione di due giorni fa, 11 marzo, alla Camera dei Rappresentanti con il direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc), Robert Redfield, chiedendo maggiore trasparenza all’America.
Insomma, i dubbi aumentano e ad alimentarli è anche la stessa Cnn che ricorda come lo scorso ottobre centinaia di atleti delle forze militari americane fossero a Wuhan per i Military World Games. “Redfield ha ammesso che alcuni americani apparentemente morti di influenza sono poi risultati positivi al nuovo Coronavirus – ha twittato Zhao – Quando è iniziato tutto con il paziente zero negli Usa? Quante persone sono state contagiate? Quali sono gli ospedali? È possibile che sia stato l’esercito americano a portare l’epidemia a Wuhan. Cercate di essere trasparenti! Diffondete pubblicamente i vostri dati! Gli Usa ci devono una spiegazione”.
Insomma, se tutto è partito da Wuhan, secondo Pechino le responsabilità potrebbero essere rintracciate a parecchi chilometri di distanza. Un altro portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, ha già detto che ci sono “varie opinioni” sulle origini della pandemia, ma – ha avvertito – “il mondo dovrebbe essere unito nella battaglia invece di scambiarsi accuse”. Anche il capo del dipartimento per l’Informazione del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, aveva rilanciato con un tweet le parole di Redfield, sottolineando: “È assolutamente sbagliato e inappropriato parlare di Coronavirus cinese”.
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