I leader delle due Coree si incontreranno di nuovo: l’appuntamento è fissata per il prossimo settembre a Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Lo riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Per il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un sarà il terzo vertice, dopo quello storico del 27 aprile 2018 e quello di fine maggio, tenuto in vista del summit tra Kim e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Secondo quanto riportato da Yonhap, l’obiettivo del vertice di settembre è il riavvicinamento e la cooperazione fra i due Paesi.
Le due parti hanno già tenuto colloqui ad alto livello nella parte settentrionale del villaggio di confine di Panmunjom, nella zona demilitarizzata che divide la penisola e, per la prima volta in tre anni, i due campi stanno anche pianificando una riunione tra famiglie separate dalla Guerra di Corea (1950-1953).
I colloqui che anticipano il summit di settembre erano stati proposti la scorsa settimana da Pyongyang, che ha recentemente criticato la volontà di Washington di mantenere le sanzioni contro il Paese a causa dei suoi programmi nucleari e missilistici.
“Abbiamo iniziato un periodo in cui stiamo camminando mano nella mano, invece che ostacolarci a vicenda”, ha detto il capo della delegazione della Corea del Nord, Ri Son Gwon.
Se Moon Jae-in dovesse recarsi nella capitale del Nord, sarebbe il primo di questi viaggi da più di un decennio.
Al centro del tavolo, ci sarà un accordo di pace per porre ufficialmente fine alla guerra di Corea che si è conclusa con un armistizio e non con un trattato di pace. Tuttavia l’ambasciatore degli Stati Uniti in Corea del Sud, Harry Harris, ha sentenziato che è “troppo presto” per annunciare una dichiarazione di pace.
Dopo due anni di crescenti tensioni dovute ai programmi balistici e nucleari della Corea del Nord, la penisola è stata teatro di un eccezionale calo della tensione dall’inizio dell’anno, favorito dal vertice di aprile ma anche dallo storico incontro, a giugno a Singapore, tra Kim Jong-un e il presidente americano Trump.
Kim Jong-un si era impegnato ad attuare una denuclearizzazione completa della penisola coreana e in cambio gli Usa avevano garantito la sicurezza della Corea del Nord. Ma, secondo documenti dell’Onu, Pyongyang non ha fermato i suoi programmi nucleari e missilistici, in piena violazione delle sanzioni imposte delle Nazioni Unite.
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