Un gruppo di 89 cittadini sud-coreani ha attraversato il confine con la Corea del Nord per incontrare i parenti da cui furono separati dalla guerra di Corea, conclusasi con l’armistizio del 1953. È il primo evento di questo tipo dall’ottobre 2015.
Si tratta soprattutto di persone anziane e per molte di loro è la prima volta che possono vedere i propri familiari residenti nel Nord.
Gli incontri, sei in totale, si tengono in un resort sul monte Kumgang, sul versante orientale della nordcoreano: in molti casi, si tratta di incontri tra fratelli o cugini mentre sono più rari quelli tra padri e figli.
I cittadini sudcoreani che potranno rivedere i loro cari sono soprattutto persone di età compresa tra i 70 e gli 80 anni, e sono accompagnati da oltre trecento persone: nel resort è presente anche un team di 30 medici, inviati dal governo di Seul nel caso dovessero verificarsi emergenze. Lo stesso programma di incontri, ha reso noto il Ministero dell’Unificazione delle due Coree di Seul, è stato organizzato in modo da evitare eccessivi spostamenti, venendo incontro alle esigenze dei più anziani.
Il ricongiungimento tra nuclei familiari è il frutto di un accordo raggiunto tra i rappresentanti delle due Coree a giugno, dopo il disgelo olimpico tra Seul e Pyongyang che ha portato alla partecipazione di una delegazione nord-coreana alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang del febbraio scorso.
La riunione delle famiglie divise dalla guerra di Corea rappresenta uno dei momenti di maggiore impatto emotivo nei rapporti tra i due paesi: alcuni anziani diretti verso la Corea del Nord sono sulla sedia a rotelle e portano con sé regali per i loro cari, come mostrano le immagini diffuse dai media sudcoreani.
Secondo le registrazioni per gli incontri tra famiglie divise dalla guerra di Corea effettuate presso la Croce Rossa sudcoreana, e cominciate già alla fine degli anni Ottanta, sono circa 57mila i cittadini della Corea del Sud ancora in vita che attendono di riabbracciare i loro cari rimasti a nord del confine.
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