Il mercato Moran della città di Seongnam, in Corea del Sud, vende oltre 80mila cani all’anno, vivi o morti. E fornisce circa un terzo della carne di cane consumata nel paese. Ma lunedì 27 febbraio 2017 i banchi del mercato hanno iniziato a chiudere i battenti, facendo sparire banconi e gabbie.
Dopo essere stata scelta per ospitare i giochi olimpici invernali nel 2018, che si terranno a Pyeongchang, la Corea del Sud è finita al centro delle critiche della comunità internazionale per l’uccisione di cani la cui carne è destinata al consumo umano.
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La decisione è stata presa dopo che attivisti per gli animali hanno denunciato le condizioni inumane in cui gli animali vengono tenuti e i metodi utilizzati per ucciderli. I cani destinati al consumo umano vengono infatti uccisi con scariche elettriche, impiccati o picchiati a morte.
Secondo quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian, tuttavia, la chiusura del mercato ha suscitato anche aspre critiche. Secondo i media locali un gruppo di 22 venditori che aveva acconsentito alla chiusura del mercato a dicembre 2016 ora chiede un rimborso per la perdita della propria attività.
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