La Corea del Sud chiede “misure collettive” contro la Corea del Nord, sostenendo la possibilità di una sospensione dell’adesione del paese guidato da Kim Jong-un alle Nazioni Unite. Secondo quanto riporta la Reuters il ministro degli esteri sudcoreano Yun Byung-se ha definito il ricorso ad armi chimiche per l’uccisione del fratellastro del leader nordcoreano come una “sveglia”.
“Alcuni grammi di gas nervino sono sufficienti per un omicidio di massa”, ha detto Yun parlando al forum di Ginevra, riferendosi al metodo con cui è stato ucciso Kim Jong-nam.
“La Corea del nord avrebbe a sua disposizione non solo grammi, ma migliaia di tonnellate di armi chimiche incluso il gas VX”, ha poi aggiunto.
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Secondo il ministro sudcoreano si dovrebbe invocare il ricorso alla convenzione sulle armi chimiche e indicare il ricorso a tali agenti come una violazione internazionale. La Malesia rientra nel patto che proibisce la loro produzione e il loro impiego dal 1993, ma la Corea del Nord no.
Dal momento della diffusione dei risultati delle indagini da parte del governo malese, per Yun, il Consiglio di sicurezza dell’Onu dovrebbe considerare il caso con “alta priorità”.
”Ora è il momento di considerare seriamente la possibilità di intraprendere misure straordinarie – ha ancora detto il ministro sudcoreano – si potrebbe pensare alla sospensione dei diritti e dei privilegi della Corea del Nord come membro delle Nazioni Unite”.
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