Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha approvato la produzione su vasta scala del nuovo missile a medio-lungo raggio denominato Pukguksong-2 (KN-15). La decisione, riportata dall’agenzia Kcna, arriva dopo la conferma del test missilistico effettuato domenica 21 maggio, definito un “grande successo”.
Kim ha espresso “grande soddisfazione per un’arma strategica”. Lo scopo del lancio era “la verifica di tutti gli indici tecnici e l’esame nei dettagli della adattabilità sotto le diverse condizioni di battaglia prima dell’affidamento alle unità militari per l’azione”.
L’ultimo missile lanciato, l’ottavo testato da inizio 2017, ha coperto una traiettoria di circa 500 km e una altitudine massima di 560 km prima di cadere nelle acque del mar del Giappone. Nella settimana precedente era stato invece lanciato il Hwasong-12, modello a medio-lungo raggio, con una gittata di oltre 800 km e un’altitudine toccata superiore ai 2.100 km.
Il Pukguksong-2 è la versione terrestre del vettore da lancio sottomarino che usa combustibile solido, capace di rendere più difficile il rilevamento, soprattutto in fase di partenza.
Kim, che ha presenziato e diretto le operazioni, ha espresso “grande soddisfazione” per l’accuratezza militare della nuova arma, affermando che le attività di sviluppo devono proseguire verso “la diversificazione e il miglioramento”.
Secondo l’agenzia Kcna, il test è stato effettuato da un lanciatore mobile con sistema “a freddo”, in base al quale il rilascio di gas compresso solleva il vettore prima dell’accensione dei motori e della partenza.
Confermata inoltre l’ipotesi che il vettore possa montare una testata nucleare con dati telemetrici e videocamera tali da aumentare la precisione di attacco.
Il Rodong Sinmun, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, ha pubblicato diverse fotografie del test, incluse alcune della Terra scattate presumibilmente dalla telecamera.
L’amministrazione statunitense guidata da Donald Trump, che spinge su un intervento più deciso della Cina, ha suggerito la possibilità di applicare sanzioni più dure in assenza di cambi di direzione di Pyongyang sulle ambizioni nucleari e balistiche.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dopo l’ultimo test missilistico della Corea del Nord, dovrebbe tornare a riunirsi d’urgenza, su richiesta di Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti.
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