La Corea del Nord ha smantellato il sito per i test nucleari di Punggye-ri, nel nord-est del paese. Lo hanno riferito Associated Press e Sky News.
Lo storico passo rappresenta un messaggio di buona volontà per la pace tra Corea del Nord e Stati Uniti, nonostante l’incontro tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente americano, Donald Trump, previsto per il 12 giugno sia saltato.
All’operazione di smantellamento sono stati invitati ad assistere un gruppo di giornalisti stranieri, ma non sudcoreani, mentre agli ispettori internazionali è stato negato l’accesso.
I reporter hanno dichiarato di essere stati testimoni di una grande esplosione.
La Corea del Nord si era offerta di demolire il sito all’inizio di quest’anno come segno di un riavvicinamento diplomatico con gli Stati Uniti.
Tuttavia nelle ultime settimane i rapporti con Washington sono tornati a essere molto tesi.
Pyongyang ha definito “stupido e ignorante” il vicepresidente americano Mike Pence, secondo cui la Corea del Nord potrebbe fare la fine della Libia (qui le sue dichiarazioni).
Il vertice fra Trump e Kim è ora più che mai a rischio.
Queste recenti scintille rendono nuovamente roventi i rapporti tra i due paesi, che negli ultimi tempi erano sensibilmente migliorati grazie anche alla mediazione della Corea del Sud.
Nel weekend di Pasqua il segretario di stato Mike Pompeo aveva incontrato segretamente Kim Jong-un per programmare lo storico vertice tra il leader nordcoreano e il presidente americano Trump.
Quello tra Pompeo e Kim è stato il contatto di massimo livello tra i due paesi dal 2000, quando l’allora segretario di stato Madeleine Albright aveva incontrato Kim Jong-il, il defunto padre dell’attuale leader, per discutere di questioni strategiche.
Un’ulteriore passo verso la distensione è stato rappresentato da un altro storico summit, quello tra Kim e il presidente sudcoreano Moon Jae-in.
In quell’occasione i due leader avevano annunciato la fine della guerra nella penisola coreana, dopo l’armistizio del 1953.
“Non ripeteremo gli errori del passato”, aveva detto Kim. “Siamo una stessa famiglia e dobbiamo garantire un futuro di pace alle nostre popolazioni”.
In precedenza più volte il leader supremo si era detto disponibile a discutere dell’abbandono del programma nucleare da parte della Corea del Nord, ma solo se la sicurezza del suo paese fosse garantita.
Kim aveva anche espresso la volontà di avere colloqui “schietti” con gli Stati Uniti sui modi per realizzare la denuclearizzazione della penisola e normalizzare i rapporti bilaterali tra i due paesi.
A questo punto fondamentale sarà vedere se l’incontro in programma con Trump si terrà o meno.
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