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    Cop29, l’Azerbaigian nomina presidente della conferenza sul clima Mukhtar Babayev, ex capo di una compagnia petrolifera

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 5 Gen. 2024 alle 15:21 Aggiornato il 5 Gen. 2024 alle 15:53

    Cop29, l’Azerbaigian nomina presidente Mukhtar Babayev

    Mukhtar Babayev, attuale ministro dell’Ecologia e delle Risorse naturali dell’Azerbaigian, è stato nominato presidente della Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sul contrasto al cambiamento climatico, che nel 2024 si terrà a Baku, in Azerbaigian per l’appunto.

    “Mukhtar Babayev è stato nominato presidente designato della 29esima sessione della conferenza” ha dichiarato un funzionario del ministero.

    Fin qui nulla di strano se non fosse che Babayev ha lavorato per 26 anni presso la compagnia petrolifera Socar, azienda statale dell’Azerbaigian, di cui è stato anche presidente del Consiglio di sorveglianza.

    Per il secondo anno consecutivo, dunque, la Cop sarà guidata da un uomo che ha avuto responsabilità di alto livello in una compagnia petrolifera nazionale del suo paese.

    La Cop28, che si è svolta da novembre a dicembre 2023 a Dubai, era stata infatti presieduta da Al Jaber, ministro dell’Industria, dirigente della Emirates Development Bank ma soprattutto amministratore delegato di Adnoc, una delle aziende fossili più impattanti al mondo.

    La scelta di organizzare la Cop29 in Azerbaigian era già stata criticata dal momento che il Paese è esportatore di combustibili fossili, il cui uso è la principale causa del riscaldamento globale.

    L’Azerbaigian, infatti, è tra i membri dell’OPEC+, il gruppo allargato dei paesi esportatori del petrolio. L’Azerbaigian, inoltre, non è un Paese dove vi è piena libertà di espressione, altro motivo di contestazione per la scelta di ospitare a Baku la prossima conferenza sul clima.

    La conferenza delle Nazioni Unite sul contrasto al cambiamento climatico che si è tenuta a Dubai si è conclusa con un accordo, definito “storico”, il primo a prevedere l’eventuale fine dell’era del petrolio.

    La bozza degli Emirati Arabi Uniti, infatti, chiedeva una “transizione” verso l’abbandono dei combustibili fossili. Nel documento si utilizzava l’espressione “transitioning away” per chiedere l’abbandono graduale “dei combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo in modo da raggiungere l’azzeramento netto [delle emissioni] entro il 2050, nel rispetto della scienza”.

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