“Ciao a tutti. Mi chiamo Wyndham. Un anno fa, in occasione della giornata mondiale contro l’AIDS, ho fatto coming-out.
Non in quanto gay, quello l’ho fatto più di 10 anni fa e i miei genitori sarebbero molto contenti dirvi che indosso vestiti da donna già da molti anni (grazie mamma e papà!).
No, ho fatto coming-out perché ero positivo al virus dell’HIV. E l’ho fatto per cambiare la percezione che la gente ha del virus. Ho pensato che raccontare la mia storia avrebbe potuto creare un piccolo cambiamento nella maniera in cui affrontiamo questo tema.
Ho pensato che condividere nel dettaglio la vicenda di come mi sia stato diagnosticato l’HIV – ovvero: quello che è successo nei giorni, mesi e anni successivi; il dolore, l’odio verso me stesso, la depressione e la vergogna – potesse servire a descrivere il percorso attraverso il quale sono riuscito a scoprire un nuovo me stesso”.
Wyndham Maed è un ragazzo americano di Saugatuck, una cittadina nello stato del Michigan. Ha studiato marketing a New York e oggi vive a Berlino. Un anno fa ha rivelato di essere positivo all’HIV.
Il suo messaggio è indirizzato a chi, come lui, è sieropositivo e vuole far capire che esistono diverse ragioni per andare avanti anche dopo la diagnosi del virus.
Il primo dicembre ricorre la giornata mondiale contro l’AIDS.
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