Il 21 e 22 marzo 2019 si riunisce il Consiglio europeo: il summit si tiene quattro volte l’anno, con cadenza trimestrale (qui abbiamo spiegato cos’è e come funziona il Consiglio europeo).
I rappresentanti dei Governi Ue “si incontrano per discutere, modificare e adottare la legislazione e coordinare le politiche”.
Il summit europeo di marzo si apre con un discorso del presidente della Romania, paese Ue che detiene al presidenza del Consiglio, cui spetta il compito di fornire una panoramica dei progressi compiuti in riferimento alle conclusioni dei precedenti incontri.
Consiglio europeo | Di cosa si parla
Al centro del Consiglio di marzo vi sono il rafforzamento della base economica europea, i cambiamenti climatici, il vertice con la Cina, le misure per combattere la disinformazione e la Brexit.
Brexit
L’uscita di Londra dall’Ue è uno dei temi di maggiore interesse che i capi di Stato Ue sono chiamati a discutere. La premier inglese Theresa May deve infatti chiedere ai colleghi europei il rinvio della Brexit rispettando la volontà del parlamento britannico.
Il 14 marzo la Camera dei comuni inglese ha votato contro l’uscita dall’Ue senza un accordo, ma adesso il Governo May deve convincere la Commissione a tornare al tavolo dei negoziati.
Relazioni con la Cina
Il Consiglio europeo discute delle relazioni commerciali con Pechino in vista del vertice Ue-Cina previsto per il 9 aprile.
Il tema è diventato di particolare importanza dal momento che l’Italia si prepara a firmare un Memorandum of understanding con la Cina sulla Via della Seta, un’opera che mira a connettere Cina ed Europa avviato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping.
Cambiamenti climatici
Tra gli argomenti sul tavolo del prossimo Consiglio Ue anche il clima: i capi di Stato dei paesi membri forniranno orientamenti sulla direzione generale e sulle priorità politiche per consentire all’Unione di presentare, entro il 2020, una strategia a lungo termine in linea con l’accordo di Parigi.
Lotta alla disinformazione
I capi di Stato o di governo parleranno anche della lotta alla disinformazione e delle misure varate nei singoli paesi per proteggere l’integrità democratica delle elezioni europee e nazionali.
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