Congo, i risultati dell’autopsia: “Attanasio e Iacovacci morti in uno scontro a fuoco”
Dall’autopsia dei corpi emerge un nuovo, importante, dettaglio rispetto all’attacco avvenuto in Congo che ha provocato la morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci: non si è trattato di un’esecuzione. Secondo il referto svolto oggi – mercoledì 24 febbraio – presso il Policlinico Gemelli, i due uomini sono stati uccisi nel corso di un tentativo di sequestro terminato tragicamente con un conflitto a fuoco.
In totale, sono quattro i colpi mortali: due hanno colpito l’ambasciatore e due il carabiniere. La Tac ha fatto invece emergere che i proiettili li hanno trapassati da sinistra a destra, provocando una sofferenza di circa un’ora di agonia prima della morte.
Sul caso stanno indagando sia la procura ordinaria sia la procura militare di Roma, come ha confermato il procuratore Antonio Sabino, che ha parlato di un mero fascicolo conoscitivo, un atto dovuto essendo coinvolto un militare.
I funerali
Intanto, le salme dei due italiani sono arrivate all’aeroporto di Ciampino, a Roma, martedì 23 febbraio, poco dopo le 23. I funerali di Stato si terranno giovedì 25 febbraio a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La cerimonia sarà trasmessa da Rai1 dalle ore 9.20 alle 11.
Chi era Luca Attanasio
Luca Attanasio era nato a Saronno, in provincia di Varese e aveva 43 anni. Si era laureato alla Bocconi nel 2001 e nel 2003 aveva iniziato la carriera diplomatica. Dopo diverse esperienze nelle ambasciate in Svizzera, in Marocco e in Nigeria, era dal 2017 capo missione a Kinshasa, nel Congo.
Era stato insignito, nel 2020, del “Premio internazionale Nassiriya per la Pace 2020”, insieme alla moglie Zakia Seddiki (qui il suo profilo), presidente di un’Organizzazione umanitaria che aiuta i bambini di strada. Oltre alla moglie lascia tre bimbe. Qui la sua biografia sul sito dell’ambasciata.
Chi era Vittorio Iacovacci
Il carabiniere Vittorio Iacovacci avrebbe compiuto 31 anni il prossimo mese di marzo. In forza al battaglione Gorizia dal 2016, aveva prestato servizio anche nella Folgore ed era originario di Sonnino, provincia di Latina. Iacovacci non era sposato e non aveva figli. Il militare 30enne dal settembre 2020 era in forza al 13esimo reggimento Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, e in Congo si occupava proprio di proteggere l’ambasciatore italiano.
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